Caso Coni-Fin, è la resa dei conti

Niente più frasi di circostanza, ormai è scontro frontale. La querelle giudiziaria(leggi qui) che negli ultimi quattro anni ha opposto Coni e Fin si sublima in un ultimatum lanciato da Giovanni Malagò, Presidente del Coni - e, fino al termine di quest'anno(leggi qui), del Circolo Canottieri Aniene -  a Paolo Barelli, Presidente dell Federnuoto (nonché Presidente Len e Segretario Onorario Fina). Segue il lancio d'agenzia dell'Ansa:

Se Paolo Barelli non ritirerà il ricorso al Tar contro l'assoluzione di Giovanni Malagò, decadrà dalla carica di presidente della Fin. È questo l'ultimatum lanciato dal n.1 del Coni e segue l'archiviazione della denuncia per calunnia firmata da Barelli contro il segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini, e la precedente assoluzione di Malagò dall'inibizione inflittagli dalla Fin. Decisione, questa, che aveva indotto Barelli e la stessa Federnuoto a presentare ricorso al Tar contro il provvedimento del Collegio di Garanzia: "Le carte sono molto chiare", ha sentenziato Malagò a margine della Giunta Coni, ricordando come l'ineleggibilità e la decadenza dalla carica di presidente siano previste nei casi di controversie giudiziarie contro il Coni. "Finalmente oggi c'è una sentenza definitiva che chiarisce questo contenzioso. E forti di questa sentenza oggi si è potuto finalmente parlare in Giunta. Quello che per noi contava era la liceità comportamentale di Fabbricini", ha sentenziato Malagò"

zicche@swimbiz.it

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