E l’Australia “cacciò” Sun Yang

Copyright foto: afp

Non c'è pace per Sun Yang. La sua squalifica per doping risalente al luglio scorso e 'svelata' dall'agenzia antidoping cinese solo settimana scorsa(leggi qui) ha scatenato un putiferio. Chi non ha digerito l'episodio è l'Australia, dove il gigante è solito allenarsi. Michael Scott, high performance director di Swimming Australia, vieta pubblicamente a Sun di allenarsi in qualsiasi centro federale (podium facility n.d.t.) sul territorio australiano. Inoltre, avrebbe avvisato Denis Cotterell, coach del cinese - lo portò all'oro olimpico 2012 (foto) - quando si allena nel Paese, che "Sun Yang non è più il benvenuto in Australia". Infine, Michael Scott impone che tutti i nuotatori stranieri che si allenano in Australia si registrino alla Asada (agenzia antidoping australiana) per i test al di fuori delle competizioni. Settimana scorsa, l'agenzia mondiale antidoping ventilava l'ipotesi di appellarsi alla Corte dell'Arbitrato dello Sport(leggi qui) per il grave ritardo con cui è giunta la comunicazione della positività di Sun Yang.

moscarella@swimbiz.it

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