Luis Laera “Il ritiro di Deibler? Germania piena di opportunità. In Italia, l’incertezza allunga le carriere”

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Ieri, la Germania e il nuoto mondiale erano turbati dal messaggio su Facebook con cui Markus Deibler, ventiquattrenne campione e recordmand del mondo dei 100 misti in vasca corta, annunciava la ponderata decisione di abbandonare la vasca per dedicarsi alla sua azienda di gelati. Ex atleta e oggi imprenditore è anche Luis Alberto Laera, fondatore di Vadox "Inizialmente, la notizia mi ha sorpreso - commenta a Swimbiz - ma, se si fanno alcune riflessioni, il gioco non valeva la candela". Anzitutto, i 100 misti tanto cari a Deibler non sono gara olimpica e il tedesco, peraltro, è specalista della vasca corta "Che già non ti dà la vera gloria, figuriamoci soldi" a meno di macinare gare e ori in Coppa del Mondo come Katinka Hoszzu. I motivi che spingono un atleta a ritirarsi sono molteplici "Pensiamo alla Manaudou o alla Muffat. Entrambe guadagnavano molto dal nuoto, ma, evidentemente, non ne potevano più di quella vita, in particolare Laure Manaudou con un coach duro come Lucas - inoltre le donne, tendenzialmente - iniziano a gareggiare ad alto livello dai 16 anni circa: ritirarsi, ad esempio, a 24 anni significa otto anni di gare, coppe del mondo, forse già due Olimpiadi. Una vita. Inoltre, la Muffat avrà fatto due conti con gente come Ledecky, Franklin, Sjostrom, Heemskerk, Hosszu, Belmonte nelle sue gare". In qualche caso, più raro "E' la classe sociale, una famiglia benestante magari con un'azienda familiare, a portare l'atleta ad abbandonare precocemente la carriera sportiva". Ma la stessa provenienza geografica va considerata "Negli Stati Uniti il ritiro non è traumatico, perché sport e studio corrono paralleli. La Germania è forte economicamente e adatta ai giovani imprenditori, lo sport non è una necessità economica. Per questo trovo molto matura la scelta di Deibler - di contro, le incertezze italiane - non danno garanzie all'atleta nel mondo del lavoro, pertanto si tende a ritirarsi tardi. Un altro stimolo a non smettere è il sostegno dei gruppi sportivi militari: io stesso ho nuotato a lungo con i Carabinieri".
 
moscarella@swimbiz.it

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