Manga nuoto, il Sol Levante da Rio a Tokyo 2020

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I Giapponesi al Settecolli 2016
I Giapponesi al Settecolli 2016

E’ stato la cartolina finale dello scorso Settecolli di Roma: ultimi a lasciare la vasca, volti sorridenti e saluti educati come da tradizione. Quasi non diresti che siano una potenza del nuoto. Il Giappone è un miracolo natatorio. Fisico medio minuto, unico: Arena ha nel Paese un’azienda gemella che disegna costumi ad hoc per la fisiologia nipponica. Contro kg e cm degli avversari, hanno opposto ciò che sanno fare meglio, l’attenzione per i dettagli: cura degli stili, tecnica, subacquee, virate… Alcuni risultati esemplificativi:

  • A Sidney 2000 il bronzo della staffetta 4x100 mista donne e, da Atene 2004 a Londra 2012, sempre a podio con la mista maschile.
  • Alle Olimpiadi di Rio de Janeiro sono andati in finale con 5 staffette su 6. In gara singola 8 finali (di cui 5 con due atleti) collezionate dagli uomini - almeno una per ogni stile, più 200 e 400 misti - e 4 dalle donne.

Anche il numero di praticanti, fino agli anni ’90, era marginale: nel 1999 solo il 2.8% della popolazione nuotava. Sfruttando il volano Kitajima, doppietta 100-200 rana ad Atene 2004 e Pechino 2008, la percentuale è schizzata al 35% nel 2015(leggi qui). L’Imperatore Akihito due settimane fa ha espresso la volontà di abdicare; l’imperatore della vasca l’ha già fatto. Ma la sua eredità in vasca è solida:

  • A Rio 2016 - quarti nel medagliere del nuoto con 2 ori, 2 argenti, 3 bronzi - i nuotatori più esperti hanno fatto il loro. Il capitano Takeshi Matsuda, 35 anni, bronzo con la 4x200 sl uomini. Rie Kaneto oro nei 200 rana a 27 anni. Il trentunenne Takuro Fujii 5° con la 4x100 mista, due ventinovenni nella 4x100 stile uomini...
  • Ma era una nazionale, complessivamente, molto giovane21 esordienti olimpici su 34, inclusa la quattordicenne Natsumi Sakai. Età media 22.4. Kosuke Hagino e Daiya Seto, Oro e Bronzo nei 400 misti, hanno entrambi 22 anni. Un gruppo costruito, ovviamente, in ottica Tokyo 2020.
Le sagome "intervistate" dalla tv giapponese a Barcellona 2013
Le sagome "intervistate" dalla tv giapponese a Barcellona 2013

A Rio “giocavano in casa”, considerata la storica emigrazione dal Giappone al Brasile. Un antipasto del ritorno nella capitale del Sol Levante. Tokyo 1964 era il boom economico. I mass media cambiarono la concezione dello sport in Giappone: da dimensione privata a evento mediatico, praticato da professionisti. Tokyo 2020 vedrà il culmine di quel cambiamento. Il nuoto ha acquisito una sua dignità, attira grandi sponsor (Coca-Cola), manga (Free!), programmi televisivi. E' uno show. Ai Mondiali di Barcellona 2013, Swimbiz.it vide i giornalisti della tv nipponica "intervistare" sagome cartonate di Kitajima e altri atleti. Il nuoto è anche business:  l'intero marketing di Tokyo 2020 è stato affidato a un ex nuotatore, Daichi Suzuki(leggi qui). Tra quattro anni le aspettative dalla vasca saranno alte. Mai semplici da gestire a un'Olimpiade casalinga - 3 sole medaglie del nuoto britannico a Londra 2012, 1 del Brasile nel fondo a Rio 2016 - ma il Giappone proverà a stupire ancora.

moscarella@swimbiz.it

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