Nuoto alle Maldive, dove il mare è una piscina

“La cosa più incredibile è che non esistono piscine in tutte le Maldive, se non quelle degli hotel e resort” a parlare è Gianluca Alberani, head coach degli Azura Flordia Aquatics e ambasciatore Fina. C’è chi arrivò alle Olimpiadi allenandosi nella vasca di un hotel, come Eric Moussambani Malonga, atleta della Guinea Equatoriale che a Sidney 2000 riscosse gli applausi del pubblico per il suo spirito olimpico(leggi qui). Ma a Hithadhoo, una delle isole di Addu City, atollo delle Maldive a sud dell’equatore, si usa il mare come piscina “Usando piattaforme galleggianti, con tanto di blocchi di partenza, corsie e bandierine – spiega Alberani a Swimbiz.it - come ci è capitato una mattina, visite di testuggini o razze durante l'allenamento sono all'ordine del giorno”. Senz’altro una splendida vista, ma “La realtà natatoria non aiuta lo sviluppo del nuoto di alto livello. I loro atleti di punta si allenano in Sudafrica e Thailandia – tuttavia - per l'insegnamento basico del nuoto l'acqua del mare aiuta molto,  per il maggiore galleggiamento”.

La trasferta di Alberani fa parte degli Olympic Solidarity Developmental Clinics della Féderation Internationale de Natation. Due anni fa, fu mandato a El Salvador(leggi qui). L’anno scorso, persino in Mongolia(leggi qui) “Quest'anno un ragazzo si è trasferito dalla Mongolia a studiare e nuotare con noi in Florida. Chissà che il prossimo non sia un atleta maldiviano?”. Un lavoro che la federnuoto internazionale porta avanti da sempre “Quando nuotavo, era un miracolo se qualcuno ti regalava un paio di occhialini. La Fina lavora benissimo nello sviluppo del nuoto nel mondoraccontò a Swimbiz.it Fernando Canales, tecnico portoricano che si allenò a Verona(leggi qui) e diventato poi vice di Bob Bowman, il mentore di Michael Phelps. Il nuoto insegna che un campione olimpico può arrivare di qualsiasi Paese: Suriname, Lituania e Singapore lo testimoniano.

moscarella@swimbiz.it


 

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram