Quel dubbio di Mitchell Larkin “E’ un bene andare forte adesso?”

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E’ tempo di gare a Meloburne, con i campionati australiani che vedono i padroni di casa affiancati dai cinesi. E il Sidney Morning Herald sonda gli stati d’animo dei protagonisti, a partire da chi ha appena appeso il costume al chiodo come Christian Sprenger. Oro mondiale e argento olimpico, il ranista ha spesso incrociato la strada dell’azzurro Fabio Scozzoli - in gara la prossima settimana  in Lussemburgo insieme a Ilaria Bianchi e Alice Mizzau - ma ha recentemente annunciato il ritiro dall’agonismo. “Il nuoto è fatto di sensazioni e io non ne provo più in acqua – complice un infortunio alla spalla, per il quale Sprenger si pente dell’eccessivo zelo che spesso ha dimostrato in palestra – non ho più sentito l’entusiasmo che precede un’Olimpiade. Non voglio andare lì solo per nuotare in batteria. Ho capito che mi stavo trascinando verso i Giochi solo perché è quello che ho sempre fatto, quello che conosco”. Di contro, nel dorso c’è un Mithcell Larkin reduce da un inizio stagionale a razzo. E in uno sport in cui arrivare al picco della forma (e del cronometro) al momento giusto è cruciale, il ragazzo ha espresso i suoi dubbi al quotidiano di Sidney “Ho chiesto al mio allenatore perché sto nuotando così veloce dalla fine dei Mondiali di Kazan. E’ un male? Dovrei essere preoccupato? – col suo tecnico, Michael ‘Bohly’ Bohl, che lo ha tranquillizzato dicendo – significa che riesci a consolidare sessione dopo sessione”. Dopo la gli exploit di Coppa del Mondo in vasca lunga, il record mondiale (1'45"63) dei 200 dorso in vasca corta ai campionati nazionali in vasca corta(leggi qui) lo confortò a proposito delle parole del tecnico “Non abbiamo modificato nulla in allenamento. Se miglioriamo dell’1%, arriveranno grandi risultati”. Intanto, a Melbourne, Larkin nuota i 200 dorso in 1’55”16 e i 200 misti in 1’59”31.
 
moscarella@swimbiz.it

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