Il ritorno del poliuretano

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Costumoni in gomma, sì o no? Il dilemma che ha accompagnato il mondo del nuoto all’epoca di Roma 2009 e che ha sfiorato anche il nuoto in acque libere in questa stagione(leggi qui), ora torna in auge nel mondo del nuoto pinnato. Dall’inizio della stagione, infatti, i “gommati” con omologazione Cmas hanno fatto irruzione in questo sport. A Swimbiz.it Davide De Ceglie, atleta della Record Team Bologna e campione mondiale ed europeo della 6 km di nuoto pinnato, commenta “I benefici maggiori li hanno avuti quelli che fanno gare che si svolgono sott’acqua come i 50 apnea o la velosub dove si raggiungono altissime velocità - e prosegue - io tutta questa differenza non l’ho sentita, i tempi l’hanno dimostrato. Questo costume porta a cambiare la nuotata e puntare sulla potenza, io invece faccio gare lunghe e sono abituato a sentire l’acqua, la monopinna e scivolare”.

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Il 15 aprile, come tanti altri bolognesi, festeggerà la riapertura della piscina da 50m dello Stadio del Nuoto, che permetterà alle squadre di avere più spazi acqua e consentirà di portare a Bologna gare nazionali e internazionali. A differenza del nuoto in corsia d’alto livello, tuttavia, De Ceglie non ha il supporto di un gruppo sportivo militare, poiché da anni non si tengono bandi per il nuoto pinnato. E con l’arrivo dei nuovi costumi, i costi per l’attività agonistica iniziano a farsi elevati. Un incentivo alla riapertura di bandi potrebbe arrivare da un’eventuale introduzione di questa disciplina alle Olimpiadi “Penso siano il sogno di ogni atleta, il nuoto pinnato si era candidato per entrare ai Giochi del 2020, ma non è andata bene.. magari nel 2024! Negli ultimi due anni è stato inserito ai Beach Games di Pescara e come disciplina dimostrativa ai giochi Giochi Europei di Baku. Speriamo che siano punti di partenza”.

amaini@swimbiz.it

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