Tania Cagnotto a Swimbiz “I tuffi dopo di me? Io li vedo così”

Copyright foto: LaPresse

La scelta delle parole spesso dice molto sulla personalità di chi le usa. Raggiunta al telefono da Swimbiz.it, Tania Cagnotto non dice “Ho vinto tutto in questo sport” ma “Ho avuto tutto da questo sport”. Quasi che, rispetto ai tuffi, non si senta regina - 17 ori europei, 1 mondiale, 6 Len Awards e molto altro – ma in debito. Forse anche per questo è arrivata a certi livelli. Dopo Rio 2016 potrebbe lasciare lei, come pure il Ct Giorgio Cagnotto “Chi vedrei dopo di lui? E’ presto per i nomi, forse Oscar Bertone che mi ha seguito in questi anni. Ma non mi stupirei se mio padre restasse come Direttore Tecnico: alla guida della nazionale, ma non a bordo vasca – una futura Tania Ct? – magari un giorno, con i dovuti anni di gavetta ed esperienza, chissà…”. E i tuffi dopo di lei? si chiede spesso Swimbiz(leggi qui), ma il tema tiene banco ovunque “Bella scommessa. Se resterò, non ho ancora deciso, vorrei creare una scuola e migliorare le cose”. Nonostante le difficoltà, in tre lustri il pubblico italiano si è abituato bene. Dai tempi del padre e di Klaus Dibiasi passarono 25 anni in cui, oltre Europa, vittoria era una finale olimpica. In una sola generazione, Tania e gli azzurri che hanno gareggiato in questi anni, ora sembra quasi ci si debba disperare se non arrivano sempre medaglie (che comunque non mancano) “E’ vero. Ma parlando di Olimpiadi, la gente ha capito che è una competizione a sé. Devono combaciare molti fattori, la fortuna – ma non è su questo che pone l’accento – se non ho vinto medaglie olimpiche, evidentemente mi è sempre mancato qualcosa. Lavoro per trovarlo, ma non devo andare a Rio 2016 come a Londra 2012, con l’ossessione medaglia”. La parola più pronunciata è serenità. L’adrenalina per la World Cup, in palio il pass olimpico in sincro con Francesca Dallapè, è stata un po’ mitigata dal collegiale a Cuba “Quasi una vacanza attiva (ride)”. Oggi le possibilità abbondano. Quando il padre e Dibiasi andarono ai Giochi di Tokyo ’64, il Giappone era davvero lontano “Ora puoi vedere culture diverse e allenarti all’aperto in inverno”. Capodanno ideale, per un’iperattiva. Tania e Bertone usano la stessa espressione “Abbiamo fatto preparazione quando di solito si sta in pantofole mangiando panettone. La struttura non era eccezionale – non sempre l’Italia ha da invidiare altri Paesi – ma è stata occasione di confronto col Canada”. Tania Cagnotto ‘ragazza della porta accanto’ d’Italia, senza restarne prigioniera.  La sua vita è stata anche tv, foto per Playboy Italia, pubblicità e, di recente, un tenue contatto con la politica (leggi qui). Situazioni che non sminuiscono, ma anzi possono arricchire l’atleta “Una critica può sempre arrivare, ma ho fatto queste cose in periodi ‘tranquilli’ della mia carriera. Sono esperienze. Esenti da volgarità e mai andate contro i valori miei e della mia famiglia”.
 
moscarella@swimbiz.it

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