Barelli: Tavecchio? Quanti presidenti dovrebbero saltare per risultati mancati? E quelle sirene politiche…

Copyright foto: Ferdinando Mezzelani-Gmt

Paolo Barelli, Presidente Fin e Len (Deepbluemedia)

Come andiamo scrivendo da tempo, la debacle sportiva della nazionale italiana di calcio ha posto in primo piano anche la politica sportiva. Dopo l’esonero del Ct Gian Piero Ventura e le dimissioni di Carlo Tavecchio da Presidente della Figc – caldeggiate nei giorni precedenti dal Presidente del Coni Giovanni Malagò e dal Ministro dello Sport Luca Lotti – il quotidiano Il Tempo ha chiesto un commento sulla vicenda a Paolo Barelli, Presidente della Federnuoto Tavecchio? Fino a poco tempo fa aveva un grande sostegno da parte di tutti. La scelta di dare le dimissioni è un fatto soggettivo. Quanti presidenti dovrebbero saltare per i risultati che non raggiungono? – e sull’esonero di Venturanon credo sia stato allontanato […] Ritengo che le iniziative debbano essere prese dai club e dalle società, che sono gli attori e si devono fare avanti per trovare le soluzioni più adeguate”. In campo Fin, nello specifico la pallanuoto, nella prima giornata degli Stati Generali dello Sport il Presidente federale ha chiesto al Coni un aiuto per "Porre dei limiti all'utilizzo degli extracomunitari negli sport di squadra".

Sempre oggi, il Giornale ha pubblicato una lunga intervista allo stesso Paolo Barelli, da qualche tempo inseguito dai rumors per una possibile candidatura per il centrodestra alla presidenza della Regione Lazio “Al momento sono solo voci – ma aggiunge come – l’impegno politico può collimare con altri incarichi” e ricorda il suo passato come Assessore allo Sport della provincia di Roma e, soprattutto, da Senatore per Forza Italia e Popolo delle libertà. Nonostante le diverse posizioni politiche, Barelli afferma che con Matte Renzi “C’è stima”, su Luca Lotti “Siamo entrambi persone moderate” e persino Non ho problemi con nessuno, tantomeno personali con Malagò. Ma nell’intervista i richiami alla politica sono soprattutto appelli “Gli altri Stati hanno piani decennali di sviluppo […] adesso serve un deciso investimento dello Stato perché il Coni e le federazioni, da sole, non possono riuscirci”. La federazione ha un solido bilancio di “Circa 46 milioni – ma Barelli aggiunge che le società – dovrebbero ricevere un sostegno diretto (dallo Stato n.d.r.) e meritocratico in base ai risultati”. Quasi un programma politico…

moscarella@swimbiz.it

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