Giappone e Francia, una piscina da costruire insieme

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Il manga "Free! Iwatobi Swim Club"
Il manga "Free! Iwatobi Swim Club"

E’ il millennio del nuoto per lo sport giapponese. Se nel 1999 era praticato dal 2.8% della popolazione, l’anno scorso è arrivato al 35%(leggi qui), dietro solo a calcio e arti marziali. Un Paese che ha sempre esaltato i valori dello sport, dove a partire dal secondo dopoguerra i manga a tema sportivo – anche il nuoto ha avuto dal 2013 il suo Free! Iwatobi Swim Club - hanno avuto un ruolo pari a quello della tv nell’appassionare i giovani nipponici a diverse discipline (specie le più ‘occidentali’). Negli anni, il Giappone ha saputo trovare il suo spazio internazionale nel nuoto, nei tuffi e nel nuoto sincronizzato. Non avendo la fisicità di altre nazioni, il focus è sulla tecnica e sui particolari, come la subacquea. Alle Olimpiadi di Melbourne 1956, Masaru Furukawa vinse l’oro nei 200 m rana respirando solo in virata. Temendo fosse una pratica pericolosa, al termine dei Giochi la Fina modificò il regolamento, obbligando i ranisti a tenere durante la nuotata una parte della testa sopra il livello dell'acqua.

Daichi Suzuki, ex olimpionico oggi a capo della Japan Sport Agency per Tokyo 2020
Daichi Suzuki, ex olimpionico oggi a capo della Japan Sport Agency per Tokyo 2020

Il Sol Levante si affaccia su un quadriennio decisivo che si concluderà alle Olimpiadi di Tokyo 2020. L’intero marketing dell'evento è stato affidato all’ex dorsista olimpionico Daichi Suzuki(leggi qui). E i nipponici vogliono ben figurare anche in vasca, perciò porteranno a Rio 2016 una squadra giovane, seppur già con ambizioni di medaglia da elementi come Kosuke Hagino o Daiya Seto. Dopo aver creato una sinergia a livello giovanile con la Gran Bretagna e un accordo con l’Australia per condividere risorse e know-how, il Giappone sigla ora un patto con la Francia. Le due federazioni lavoreranno insieme per costruire nella città di Kanazawa un nuovo impianto a dieci corsie e vasca da 50 m. Come pure trampolini e piattaforme per i tuffi, sport che negli ultimi anni ha visto emergere la funambolica sedicenne Minami Itahashi. Sarà completato l’anno prossimo e lo potranno usare come sede di collegiali anche le squadre francesi, fino al 2020. Una collaborazione a tutti i livelli, sportiva, impiantistica ed economica.

moscarella@swimbiz.it

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