I giorni del M(i)erlo

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: L'Olandese volante Van Mierlo annuncia il ritiro a Swimbiz. Con uno spot all'Italia del nuoto ripreso da tutto il mondo...

L’ho conosciuto la scorsa estate lo sprinter arancione dal nome  di un fumetto: Jasper si era attovagliato all’aperto, a qualche metro dallo splendido impianto federale di Pietralata a Roma, e quelli del memorial Ottaviani avevano iniziato a coccolare come si fa quasi sempre da noi con gli ospiti. Oltre la vasca noi italiani abbiamo di più, quella cordialità che se sei foresto non può altro che conquistarti. Jasper Van Mierlo già correva veloce sulla fascia natatoria, un altro olandese pronto a esplodere di stile e crono nello sprint mondiale. A Roma era arrivato con tutti i tappeti del caso proveniente da Caserta, nel team formato Di Nino e targato ADN che se li conquista tutti (gli stranieri) a botte di sole, mozzarella e tanta voglia di tricolore. In più un’organizzazione Pro che se la sognano al Van De Hoogenband stadium, lassù nell’Olanda dei tulipani fuori la piscina. Poi ieri, d’improvviso, il Mierlo ha cantato. Non è primavera ancora, anzi sono i giorni più freddi, ma da noi ha fatto tanto calore in piscina: lui l’olandese volante dice a Swimbiz smetto, non mi sostengono più (gli olandesi), intanto mi cerco un lavoro e torno all’università. Sarà, ma come d’incanto ci siamo accorti, con tutti i nostri problemi e piccoli grandi drammi quotidiani, che in vasca non siamo proprio secondi agli altri. “L’Italia mi ha reso una persona migliore, nella tecnica natatoria e come uomo; ho incontrato persone meravigliose, e non escludo il ritorno”. Già, non esclude il ritorno il Mierlo: con un messaggio che ha quasi di sfida, come dire da voi vestirei pure l’azzurro al caso. Conclusioni? Se l’erba del vicino pare la più verde qua e là tra le corsie, esterofilia a parte che non vuol dire che non si debba prendere il meglio dagli altri, qui da noi l’acqua è di un azzurro che non ha nulla da invidiare alle vasche internazionali. Siamo bravi, diciamocelo, abbiamo le migliori capacità tecniche del pianeta in termini di allenatori. Il nuoto italiano in quindici anni è cresciuto come nessuno avrebbe mai immaginato a partire dai risultati. Nessuno può dire il contrario. Cosa manca però? La serenità e la consapevolezza che si può crescere ancora e tanto. Nonostante le difficoltà che la congiuntura ci propone e le disfide tra Palazzi che certo non aiutano, il caso Coni versus Fin è la conseguenza più evidente di questo lacerante malumore. Si va ad acqua calda, e scaldare costa, come bisogna migliorare la qualità e prendere il meglio dall’organizzazione degli eventi e concentrare il meglio delle nostre capacità senza disperderle. Il Mierlo è un po’ come la marmotta americana che ci apre la finestra e ci dice come sarà il tempo della vasca. Guardando il calendario, oltre i giorni della merla dovrebbe lasciare spazio al bel tempo.
 
zicche@swimbiz.it

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