Il mondo Acquatico di Patrizia: Greg cuore e tenacia per la staffetta non fa sconti a nessuno

Non si sa se fa più strano vedere Federica Pellegrini fuori dall’acqua in tailleur d’ordinanza nella cerimonia di premiazioni o Gregorio Paltrinieri dentro la vasca a trascinare la Polizia di Stato sul terzo gradino del podio della staffetta. Due immagini che sono, entrambe, l’altra faccia di una stessa medaglia: la capacità di essere leader in piscina e a bordo piscina, quando c’è bisogno di esserlo. Gregorio Paltrinieri ha fatto il pazzo per portare le Fiamme Oro sul podio della 4x200. Una rimonta incredibile, la sua, nell’ultima frazione di una gara molto bella. È partito sfavorito, ha recuperato il gap, è arrivato a toccare terzo, sbracciando quasi come un velocista consumato. Le staffette servono a fare gruppo, danno il senso della squadra, non si gareggia (e non si vince) per appendersi la medaglia al collo, ma per appuntarsi al petto il senso di appartenenza alla stessa maglia. E consolidarlo. I leader veri non si risparmiano mai in queste circostanze. E non l’ha fatto nemmeno Gregorio che, in attesa di scendere in acqua negli 800 di domani, ha testato la condizione (e la mente) nella spensieratezza della staffetta. Una prova generale, insomma, insolita e forse per questo ancora più adrenalinica. Perché, si sa, ci vogliono stimoli sempre nuovi per (ri) confermarsi ad alti livelli, soprattutto quando si è nati fondisti e il destino è quello di macinare chilometri su chilometri di fatica e di uscire sempre per ultimi dalla vasca. Come un ultimo staffettista, appunto.

Patrizia Nettis per Swimbiz.it

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