Il Multitasking Barelli

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: Un italiano in Europa e nel mondo. Non compete da tempo in vasca, ma è l’uomo più potente del nuoto mondiale

Last of the Mohicans. Come un po’ si sente da qualche mese a questa parte, il presidente Barelli. Paolo, primo missionario e famoso divulgatore il Santo, anima dedicata alla causa natatoria quella del nostro. Presidente italiano, federale ormai dalla notte dei tempi fino all’ultima Riccione elettiva con oltre il 70% del quorum, europeo in carica con un plebiscitario voto stellato, segretario generale Fina. Può bastare? Forse no, perché i rumors portano fino alla suprema poltrona mondiale, magari già il prossimo anno. Chissà se il poker chiuderà il cerchio magico. Intanto qui a Berlino tutti cercano Barelli, mister Barelli come il cartello del frequent traveller delle piscine in mano a Laura Del Sette, caschetto biondo e manager delle relazione esterne Fin  in ogni dove anche quando meno te lo aspetti . Paolo Barelli  è il the president seguito e ascoltato da tutti i partner oltre confine, un inverno passato spesso  a Est per il futuro delle competizioni europee, pubbliche relazioni spinte al massimo in un inglese che si fa capire oltre la grammatica. Ma messo spesso a ring in casa, ultimamente. La querelle Coni-Fin è cosa nota a tutti, il multitasking Barelli è ormai allenato all’ambiente. Da quando conquistò in staffetta la prima medaglia azzurra ai mondiali di Cali nel 1975, di acqua ne è passata in piscina.
 
zicche@swimbiz.it

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