Il tuffo del giudizio

Copyright foto: valerio polazzo

Il sogno, anche per lui, è Rio 2016 “Ma è ancora presto”. Intanto, il giudice internazionale Valerio Polazzo è stato designato per i Mondiali di Kazan 2015. Arbitrare, giudicare non è mai facile “Anche nei tuffi capitano polemiche, ma a bordo vasca evitiamo di rispondere, per non cadere nell’emotività – spiega a Swimbiz – ci si confronta in riunioni apposite. Nei tuffi le regole sono ben precise: se un giudice sbaglia, si capisce subito dove sta l’errore”. Ma come comportarsi con la novità del sincro misto? “In Coppa Rio (Bolzano, 6-8 marzo) potremmo vedere il debutto italiano, se si troveranno due coppie; ci vorrà un po’ per abituarsi: i tuffatori possono anche eseguire due tuffi diversi. Anche agli esordi del sincro, erano concessi ‘tuffi incrociati’: speculari, per i movimenti eseguiti; l’opzione fu poi eliminata, perché si perdeva la sincronizzazione”. Al Grand Prix di Rostock, in finale 3 m maschile, si è vista una coppia cinese asincrona nella rincorsa: uno dei due eseguiva un ‘saltello’ prima del pre salto, l’altro no; senza essere particolarmente penalizzati per questo(leggi qui) “In effetti, da regolamento la sincronizzazione riguarda anche la rincorsa. Tuttavia, se il tuffo viene bene, tendenzialmente non si penalizzano molto le discordanze nella fase precedente – un rischio, in caso di gare importanti – perché è, in effetti, un elemento di soggettività e potenzialmente potrebbe generare polemiche. Codificare la tendenza? Nei tuffi in sincro, spesso si parla di cambiare o introdurre regole, per poi abbandonare l’idea, perché ritenute troppo complicate da scrivere”. Ad ogni modo “I giudici tedeschi, ed europei in generale, sono molto precisi. Anche gli italiani sono molto quotati a livello Fina: da noi, poi, chi fa il giudice non può essere tesserato come atleta, tecnico ecc. – la maggior parte ha, comunque, un passato tuffistico – perché si tende ad avere una sensibilità maggiore: le decisioni vanno prese in una frazione di secondo. Ma anche per la passione che ti suscita questo sport: qui non ci sono i soldi e gli interessi del calcio; ho fatto l’atleta negli anni ’70-’80 e ho voluto tornare in questa grande famiglia, tra vecchi e nuovi amici”.
 
moscarella@swimbiz.it

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