Lo Stil Novo e altre raccolte acquatiche

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: Maurizio Coconi è il nuovo direttore sportivo dell'Italnuoto. Con Gianni Nagni , direttore generale Aniene, che ha qualcosa da dire sullo" stil novo" Federale...

 Di nuovo a secchiate d’acqua.E il meteo di questi giorni certo non aiuta il clima sereno- lo avevamo invocato post-Riccione elettiva- che uno si aspetterebbe sulla via del nuovo corso acquatico.Ci spieghiamo meglio. Ieri a Ostia il consiglio federale nuova gestione FIN ha definito incarichi e volti in direzione Rio 2016. Un quadriennio si apre con aspettative e desideri di ritornare al pre-Londra, eccezion fatta per pallanuoto-Settebello e super fondo. Con una squadra tecnica pronta all’uso, coordinata nel nuoto dal duo Butini-Coconi nel segno di un passato-presente che sì riemerge, ma a suo tempo contiene anche elementi di novità sicuramente non trascurabili.Cesare Butini,quindi, direttore tecnico, uomo di esperienza trentennale  bordo vasca, calmo e pacato, dal dialogo a 360 gradi. E poi lui, la new entry Maurizio Coconi, almeno nel ruolo vera novità. Per quello che sarebbe servito prima, il direttore sportivo. Prima di Londra olimpica, per evitare tutto lo tsunami di dichiarazioni e mal di pancia da spogliatoio irritato.Avete capito a cosa ci riferiamo: Coconi con i ragazzi e lo spogliatoio sa dialogare , perché prima del 2006 , anno in cui emigrò come cittì della Spagna per poi ritornare tre anni dopo, si occupava- con successo- di nazionale giovanile. Un Bolognani ante litteram, con qualche capello bianco in più, e sessantatrè anni che sul peso dell’autorevolezza possono dire la loro, e quanto ne abbiamo bisogno per calmare bollenti spiriti da trasferte.Fin qui tutto bene, nella normalità delle designazioni federali, nella consapevolezza che una scelta andava fatta e in fretta. Apriti cielo. Nel diluvio-meteo- annunciato, si sono inserite le solite secchiate d’acqua dell’ultim’ora, segno che di rasserenato c’è ben poco. Primo a dire la sua nientemeno che Gianni Nagni, direttore generale dell’Aniene, che non ha gradito i modi e i tempi “Coconi è un nostro tecnico, noi non siamo stati informati da nessuno, nemmeno dall’interessato, sulla questione. E agli atleti che lui normalmente allena, Cassio , Belotti, Aversa che diremo questo lunedi quando saremo senza di lui bordo vasca?”. Già , appunto, l’Aniene. Che rimane scottata perché un suo tecnico- certo dalle parti di Aquaniene Coconi allenava anche Rosolino, che è tesserato Nuotatori Milanesi, Del Bianco per intenderci,ma questo è un altro discorso- non informa preventivamente lo spostamento a prestigioso ruolo. Al di là di chi doveva informare chi, e certo a noi non spetta una verifica perché sulle dinamiche interne è giusto sbrigarsela in un sano confronto da spogliatoio perchè i panni vanno sempre lavati in famiglia, una domanda sorge spontanea. Perché Coconi è diventato il centro della nuova polemica? Perché il tanto annunciato lavoriamo insieme nel progetto del nuoto azzurro non prende il via? Se Coconi è un tecnico , come ha dichiarato Nagni, Aniene, forse non era già un’apertura di dialogo? O forse  si aspettavano altri nomi designati, forse lo stesso Nagni che certamente è uno dei più valenti e professionali dirigenti con ruoli tecnici del nostro panorama? O forse è stata solo una mancanza di comunicazione preventiva, del tipo avvisatemi che il mio tecnico serve al bene comune di una nazionale dai nuovi orizzonti? Troppe domande , forse. A proposito, notizie sul fronte Pellegrini?
 
 
zicche@swimbiz.it

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