Nuoto Il futuro del nuoto italiano? Erika, Giulia e Simone sono già qui.

Copyright foto: swimbiz.it_Stefano Palazzo

Sarà l’aria? Saranno gli 800 km di costa da un capo all'altro della Regione? Sarà il caso? No, non è niente di tutto questo.

E’, piuttosto, che quando si macinano chilometri di sacrifici e di duro lavoro i risultati arrivano sempre. Nella Puglia record di tutto nella rana con Benedetta Pilato ci sono altre baby prodigio che emergono con prepotenza. Prendete Erika Gaetani, per esempio.

Ieri si è presa (di forza) il titolo nei 100 dorso. Era stata argento a Kazan nel 2019, ora è sul tetto d’Europa. Oggi ci riproverà nei 50 dorso e domani (soprattutto) nei 200 dorso in cui è campionessa in carica. Aveva passato momenti difficili lo scorso anno, un’ape nel costumone ad agosto 2020 le aveva rovinato il Sette Colli, forse però è servita a pungerla nell'orgoglio e a non farla mollare.

Del resto i dorsisti sono nuotatori abituati a guardare in alto, fissano il cielo più di tutti i nuotatori e guardano verso ambizioni grandi. Gaetani è tra le migliori al mondo della specialità e cresce a Casarano in una scuola che sforna piccoli talenti in erba in continuazione. Lo ha capito anche la Federazione che ha premiato il tecnico di Gaetani (ma anche di Piscopiello e De Paolis) con la convocazione nello staff federale di questi Eurojunior. L’allenatore in questione è Gianni Zippo, anni 38, tanta passione e molti baby prodigio che promettono scintille.

Come le scintille che ha fatto vedere Giulia Vetrano. Sarà la più giovane a partire per Tokyo, qualche mese in meno di Benny.  Sono loro la medaglia del futuro di una Italia che vira già oltre i Giochi. Lo fa pure tra i maschi. Il bronzo nei 100 rana di Simone Cerasuolo ha già offerto indicazioni importanti. Viene da Imola, stessa scuola di Scozzoli, Carraro, Castello.

No, non è un caso, non lo è mai.

 

Patrizia Nettis per Swimbiz.it

 

 

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