Apriti acqua

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore:  Un coach "guru" come l'americano Troy parla  dell'azzurro Mitchell D'Arrigo come possibile protagonista mondiale. Aprendo così al nuoto azzurro del prossimo futuro...

Copyright foto: swimbiz

 La mano che non t’aspetti  spesso arriva nei momenti più delicati. E se il nuoto italiano è nel solito, immancabile  e per certi versi ormai scontato turbine del post- mondiale di Barcellona in questo caso- apriti cielo c’è sempre un motivo per vedere il bicchiere mezzo pieno. Anzi, di più. Apriti vasca appunto, ma nell’occasione verrebbe da dire apriti acqua. Gli americani , si sa, della materia piscina sono i più grandi specialisti, ma anche e soprattutto nel modo di comunicare e vedere oltre la normale bagarre e barricata che da noi richiama il vezzo tutto italico della polemica continua. Non fraintendete, nello sport come nella vita si deve essere sempre protesi al meglio risultato possibile, ma bisogna avere anche la capacità di intuire il trend e come in borsa i valori nascosti pronti ad esplodere. Cosa dire allora di mister Troy, al secolo il Gregg allenatore a stelle e strisce di un superasso come Ryan Lochte che in conferenza stampa  elogia il nostro Andrea D’Arrigo come talentuoso prossimo protagonista mondiale? Cosa è se non il riconoscere che il giovin romano di madre americana di stanza in Usa è già un buon rappresentante per il prossimo futuro azzurro, e in parte elogiare la nostra tradizione che parte dai giovani? Lui Mitch, come altri scalpitanti provenienti dal “Mondialino”di Dubai. Se Troy indica, lo fa certamente a ragion veduta, da attento osservatore quale è : e non è certamente un caso che il riflettore si sposti su un azzurro anche se dal doppio passaporto, perchè si potrebbe obiettare l'interesse specifico che in effetti c'è visto il valore del nostro, che vuol dire tentare di portarselo a casa. La finestra si è aperta,questo è il dato, e l’alligatore Gregg Troy si è espresso. A suo modo, carota e bastone: c’è tanto lavoro da fare, in corta e in yards, per quello che riguarda loro yankees. Ma la “ciccia” c’è, come si dice a Roma. Applicabile anche da noi, e non è solo questione di azzurrini…
 
zicche@swimbiz.it

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram