Campionessa del popolo, regina di donne: Mireia Belmonte votata sportiva spagnola degli ultimi 50 anni

Copyright foto: Pep Morata

Badalona in festa per Mireia Belmonte García dopo l'oro olimpico 2016

Alle ultime Olimpiadi, compì un miracolo. Oro nei 200 m farfalla, stile dove la spalla è particolarmente sotto sforzo. Quella spalla che l’aveva tormentata negli anni addietro, un lungo e doloroso infortunio, prima di rivedere la luce. Si è ripetuta l’anno scorso, ai Mondiali di Budapest, ma le medaglie da sole non spiegherebbero perché Mireia Belmonte García sia stata votata sportiva spagnola degli ultimi 50 anni dai lettori do As, in occasione del mezzo secolo di attività del noto quotidiano sportivo. Una sorta di El Cid al femminile, considerata valorosa quanto cavalleresca.

Al pari di Sarah Sjostrom, che in Svezia ha surclassato Therese Alshammar e persino Ibrahimovic in fatto di popolarità(leggi qui), anche Belmonte in patria è vista come una regina del popolo, una campionessa operaia. Tanto lavoro in palestra, studio – relazioni pubbliche e marketing all’Universidad Católica San Antonio de Murcia – ma anche interesse per la politica e il sociale. Catalana di nascita, non ha mai nascosto di sentirsi spagnola in senso unionista, rispettando tuttavia chi abbia posizione opposta e invitando sempre a separare politica e sport “Dobbiamo avvalerci dei successi di ogni sportivo disse due anni fa a Radio Marca. Lo stesso fatto che i maggiori quotidiani sportivi di Madrid, tradizionalmente meno ‘teneri’ con lo sport catalano, le dedichino tanta attenzione, è indice di quanto in patria Mireia Belmonte conquisti simpatie universali.

Mireia Belmonte Garcìa (Efe)

Ma il tema sociale che le sta maggiormente a cuore è un altro: la parità sessuale. La campionessa di Badalona si è proposta, ed è considerata dalle sue connazionali, un modello di self-made woman che ha raggiunto il successo attraverso il suo lavoro. Legge Mujer, Discriminación y Deporte di María José López González. Nell’intervista ad As le fanno notare come quasi tutti gli altri premiati siano uomini. Lei non si scompone e ringrazia “Tutte le pioniere dello sport nel nostro Paese - che hanno permesso alle cose di evolversi e alla legislazione sportiva e lavorativa di aprirsi al mondo femminile – negli anni ’70 molte donne erano escluse dalle attività economiche, ma hanno reso possibile a molte altre donne, oggi, di distinguersi in diversi aspetti politico-sociali”. E il suo femminismo non scade mai nella retorica “In uno sport come il nuoto, le diseguaglianze in pratica non ci sono. Riconosco che c’è uno sforzo per dare visibilità alle donne, e questo è fondamentale”. Campionessa del popolo e di Spagna, regina di donne.

moscarella@swimbiz.it

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