Il Cas dà via libera a Park, potrà andare alle Olimpiadi

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Il potere del Korean Olympic Committee qui c'entra poco, è mera giurisprudenza. Dapprima un tribunale di Seoul, ora la Court of Arbitration for Sport, segnala l'agenzia di stampa Yonhap, danno il via libera a Park Tae-hwan per gareggiare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro e il Comitato Olimpico Coreano non può che ratificare la doppia sentenza. Park, oro olimpico a Pechino 2008 (primo nuotatore coreano a riuscirci), aveva finito di scontare quest'anno un squalifica per positività al testosterone in un controllo antidoping. Secondo una regola del Koc, un tesserato che abbia scontato una squalifica non potrà entrare in nazionale per tre anni. Tuttavia, gli avvocati di Park hanno potuto far leva sul precedente della "Osaka Rule". Introdotta dall'International Olympic Committee nel 2008, anch'essa chiudeva le porte della nazionale agli atleti che avevano scontato squalifiche, ma fu abolita dalla stessa Court of Arbitration for Sport nel 2011. La motivazione della sentenza, in quel caso come in quello di Park, è che un atleta non può essere punito due volte per la stessa violazione. Un altro avversario - ai campionati nazionali nuotò il 6° miglior tempo mondiale del'anno, 3'44"26 - per Gabriele Detti & co nei 400 m stile libero olimpici.

moscarella@swimbiz.it

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