Cronache di un doppio passaporto

Copyright foto: Kevin Van Paassen

Attualmente guida la classifica mondiale dei 100 stile, insieme a Morozov. Cognome italiano, ma Santo Condorelli (foto), nato in Giappone dove i genitori si erano trasferiti per lavoro, è di padre statunitense e madre canadese. Cresciuto a Portland, tra le due nazionalità nordamericane optò per il Canada, come scrive Swimmingworld, per trovare spazio e partecipare alle gare internazionali. Quella dei doppi passaporti non è certo una novità nello sport: stamattina Swimbiz.it raccontava di un francese e un’italiana che ai Mondiali nuoteranno per la Costa d’Avorio(leggi qui). “E non sorprende che ci siano esempi anche negli Usa - commenta a Swimbiz.it Luis Laera, ex azzurro italo-argentino – i trials americani sono psicologicamente devastanti (con casi depressione o carriere bruscamente interrotte n.d.r.)”. Laera è la solita enciclopedia vivente, ricordando a menadito nomi, tempi e date “Basti pensare a Pablo Morales: ai trials olimpici 1988 si presenta da recordman mondiale nei 100 farfalla e finisce dietro a Matt Biondi e Jay Mortenson. Si ritira, torna e vince le Olimpiadi 1992 a 28 anni – il più longevo atleta a vincere l’oro olimpico dopo il ritiro, possibile record inseguito da Phelps(leggi qui) – il suo tempo era 53”32. A Los Angeles 1984 perse l’oro nuotando meglio: 53”23…”. Tanti i casi nel nuoto “I fratelli Wildeboer, spagnoli di origine olandese. Aschwin nuotò sempre per la Spagna, mentre Olaf dal 2006 gareggiò per l’Olanda – o Arkady Vyatchanin che, per divergenze con la federnuoto russa(leggi qui) salta il Mondiale di Kazan e aspetta solo l’ok definitivo per nuotare le prossime Olimpiadi come serbo – e russa era Nina Živanevskaja, prima di prendere passaporto spagnolo e vincere un bronzo olimpico”. L’Italia non è da meno “Il primo fu Roberto Gleria. Australiano, ma di genitori italiani, fu convinto da Alberto Castagnetti a gareggiare per l’Italia alle Olimpiadi di Seul 1988. Ci provò anche con Ryan Pini, di Papua Nuova Guinea - Laera fu il primo caso di un “latino” - potevo anche prendere il passaporto tedesco, per parte di madre, ma per carattere ero più affine all’Italia e c’era la possibilità di entrare nei Carabinieri”.
 
moscarella@swimbiz.it
 

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