Da dove arrivano le ragazze terribili del Canada? Da un puro calcolo matematico (ed economico)

Copyright foto: Getty Images

Australia e Inghilterra stanno dominando il medagliere del nuoto ai Giochi del Commonwelth 2018 di Gold Coast. Ma se si guarda l’anagrafe, tra le medagliate del settore femminile impressiona leggere dei 17 anni di Taylor Ruck (oro nei 200 stile in 1’54”81), dei 17 di Kayla Sanchez e 18 di Rebecca Smith, entrambe argento nella 4x200, i 18 di Sarah Darcel (argento nei 200 misti ) o i 17 di Faith Knelson che domani si giocherà una medaglia nei 100 rana. Senza scordare i 17 di Penny Oleksiak e i 22 di Kylie Masse, rispettivamente campionessa olimpica dei 100 stile e campionessa mondiale dei 100 dorso in carica.

La 4x100 stile donne canadese, bronzo a Rio 2016 (Getty Images)

Awesome girls/enfantes terribles, una linea verde (e rosa) che ha un’origine ben precisa: il progetto Own the Podium(leggi qui), partito dopo i Giochi Invernali di Vancouver 2005 e i Mondiali di nuoto di Montreal dello stesso anno. La linea guida è tipica dello sport anglosassone: concentrare i fondi pubblici sugli atleti con maggiori possibilità di medaglia. Concetto che, soprattutto nel nuoto, ha assunto i tratti di ‘quote rosa’ “Diverse gare olimpiche spesso hanno una concentrazione di atlete competitive inferiore rispetto ai maschi” dichiarò due anni fa alla Cbc la direttrice del programma, Anne Merklinger.

I risultati, come si è visto, ci sono. Ma viene da chiedersi se in Italia sarebbe fattibile una tale ripartizione dei fondi ancor più ‘brutale’ nel Regno Unito(leggi qui) - che escluderebbe centinaia di atleti e società. Peraltro, senza l’alternativa dello sport universitario – con differenze nette tra atleti-studenti e atleti d’élite ‘ospiti’ degli istituti - offerto da contesti come quello canadese o statunitense. A sua volta diviso ‘con l’accetta’ in college di serie A e B per quanto riguarda i finanziamenti pubblici e privati, i costi delle rette (salvo borse di studio) e l’offerta formativa e sportiva(leggi qui).

moscarella@swimbiz.it

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