Dai Master alla terza età, attenzione ai falsi miti

Ha fatto scalpore il record di longevità, 104 anni, del Master Jaring Timmerman. Ma va anche ricordato che, all’età di 100 anni, gli fu consigliato dai medici di lasciare le gare, dopo essersi strappato i legamenti della spalla. “Difficile capire dove finisca il coraggio e inizi l’imprudenza – dichiara a Swimbiz il dottor Antonio Fiore, responsabile medico dell’Italscherma – è un caso eccezionale. Potrebbe avere un’elevata soglia del dolore, dipendente dalla scarica di endorfine che regalano certi sport”. A chi voglia emulare Timmerman, Fiore consiglia “Non fare l’errore di molti Master: imitare gli allenamenti, attinti da qualche rivista, degli olimpionici. Senza considerare che sono diventati olimpionici anche grazie a una superiore tolleranza a fatica e dolore”. Altro errore è pensare che “Più lavoro automaticamente uguale più risultati. Col passare dell’età si perde forza e allenarsi nel modo sbagliato rischia solo di depauperarne il poco rimasto – la qualità di un allenamento – si giudica dalla qualità dei recuperi”. Fondamentale inserire sempre elementi nuovi nell’allenamento e “Rivolgersi ai medici sportivi. C’è una tendenza preoccupante a gestire questo percorso individualmente o, nel migliore dei casi, chiedendo all’istruttore, ma il trainer non ha la dimensione clinica”. Dall’altro lato, ci vorrebbe anche “Più volontà da parte dei medici sportivi, che spesso si riducono solo a dare i certificati”.
moscarella@swimbiz.it
 

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