Da Dibiasi a Cagnotto, Mario Pescante quarant’anni dopo

Copyright foto: Laura Schermi

L'abbraccio di Pescante a Tania Cagnotto (Rai Sport)
L'abbraccio di Pescante a Tania Cagnotto (Rai Sport)

Laura Schermi, moglie dell'immenso Klaus Dibiasi, qualche giorno fa rendeva onore all'atmosfera olimpica condividendo su Facebook un'immagine dell'Angelo Biondo quando fu portabandiera dell'Italia a Montreal 1976. E sulla sinistra della foto, fa notare l'ex azzurro e talent di Swimbiz.it per i tuffi Max Mazucchi, fa capolino quel Mario Pescante che stasera ha premiato il sincro d'argento Tania Cagnotto-Francesca Dallapè a Rio de Janeiro(leggi qui). Una vita di sport, dirigente, legislatore, osservatore permanente del Cio all'Onu. A testimonianza di quale peso abbia Tania Cagnotto nel panorama, non solo sportivo, italiano. Portafortuna per l'Italtuffi - allora fu terzo oro in tre edizioni e gloria imperitura per Dibiasi - ma anche ideale chiusura di un cerchio che passa da Tania a Giorgio Cagnotto e torna colui che per primo diede lustro olimpico ai tuffi azzurri.

E insieme a Pescante, non poteva mancare Paolo Barelli, Segretario Onorario Fina, Presidente Len, ma soprattutto Presidente della Fin dal 2000, quando Tania muoveva i primi passi a cinque cerchi, abbracciandone l'intera epopea. Quella Fin che oggi, in una giornata durissima per il nuoto azzurro, regala con i tuffi la seconda medaglia in due giorni alla spedizione olimpica.

moscarella@swimbiz.it

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