Doping. Park nel ciclone, sotto accusa un’iniezione in ospedale

Copyright foto: getty images

Per certi versi, un caso ancor più clamoroso di Yulija Efimova e Sun Yang. Perché Tae-Hwan Park rappresenta un unicum per il suo Paese, la Corea del Sud, dov'è divenuto leggenda dopo il suo sorprendente oro nei 400 stile ai Mondiali di Melbourne 2007 (bissato nel 2011, nel 2008 arrivò anche l'oro olimpico). Positivo a un recente controllo antidoping, secondo la NBC e l'agenzia coreana Yonhap News. La sua agenzia di management, GMP, dichiara che l'atleta avrebbe subito un trattamento chiropratico due mesi prima dei Giochi Asiatici (settembre 2014) "L'ospedale si offrì di fare a Park un'iniezione che lui accettò solo dopo essere stato più volte rassicurato sulla non presenza di sostanze proibite - ora, dopo il controllo fallito - con la nostra squadra di avvocati cercheremo di capire perché quell'ospedale abbia iniettato a Park una sostanza proibita". Di recente, Park si era trasferito negli Stati Uniti, a Charlotte, per allenarsi; con la prospettiva di restare lì fino  a Rio 2016, in caso si fosse integrato bene. I suoi manager si affrettano a ricordare che ai Giochi Asiatici superò senza problemi diversi controlli, che il loro assistito sarebbe sempre molto cauto nei prodotti che assume e che, pertanto, il più scioccato dalla notizia sia lui stesso.
 
moscarella@swimbiz.it

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram