E dopo l’argento mondiale, c’è la fila per la 4×200

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Pattinaggio, arrampicata, pallavolo, scherma, salvamento e poi, a 16 anni, il nuoto. Erica Musso, nuotatrice savonese classe ’94, ha provato di tutto prima di trovare la sua strada che, grazie alla sua determinazione, le ha portato tantissime soddisfazioni e la sta portando verso un sogno. “Ricordo bene il mio esordio in nazionale, nella giovanile di fondo. Un'esperienza che, sembra strano, mi ha avviata in maniera esemplare al futuro in vasca. Non fu una decisione radicale, ma un passaggio dettato dal mio stile che si consolidava, poco adatto alle acque libere” spiega la giovane nuotatrice a Swimbiz.it. “Durante l’anno al centro federale di Ostia (2013), ho conosciuto una persona fantastica, il Moro (Stefano Morini n.d.r.). Per me resterà sempre, oltre che un grande allenatore, un grande uomo. Poi ho deciso di tornare dal mio allenatore storico: Maurizio Divano (Giochi di Los Angeles 1984)". Prima Savona e poi Genova “Dove, grazie al progetto ‘La compagnia del Nuoto’, ho trovato un gruppo numeroso e stimolante” prosegue Erica. Coach Divano spiega “Con Erica ho fatto una programmazione a lungo termine, considerato che ha iniziato a nuotare a 16 anni. Sono partito creandole una buona base aerobica con distanze più lunghe e, accorciandole successivamente, l'ho portata verso i 200 e 400, a lei più congeniali. Nonché quelle che accetta più volentieri”. Il discorso si sposta sull’appuntamento clou della stagione: Rio 2016. Tutti giustamente parlano di Paltrinieri, Pellegrini e della 4x100sl dei BadBoys ma non ci si dimentichi che a Kazan la 4x200 stile donne ha vinto uno splendido argento.  “Beh, alle Olimpiadi sicuramente si vedranno grandi numeri, come per ogni grande evento. I campioni come Federica e Gregorio potranno dare spettacolo. Sono un po’ scaramantica, non voglio fare pronostici, ma tutti ‘ impegneranno dando il massimo”. Spesso si dice che la forza di una nazionale si veda dalla sua 4x200 e queste ragazze dimostrano di poter dire la loro. “La medaglia a Kazan è stata una bella sorpresa; noi addetti ai lavori sapevamo che potessero giocarsela per un bronzo, non certo un argento” prosegue l’allenatore. Il nuoto italiano è cresciuto molto e, dietro all’ormai consolidata Pellegrini, crescono giovani interessanti “verso l’Olimpiade, la medaglia mondiale ha incentivato le atlete dietro le 4 titolari e ampliato le aspettative, portando il livello ad alzarsi. Molte altre giovani saranno competitive e non sarà semplice riconfermare la presenza in staffetta”. Scaramanzia a parte, agli assoluti di Riccione inizieremo a vedere qualche anticipazione di ciò che ci aspetterà a Rio. L’Italia femminile è cresciuta e la 4x200 è in grande forma. L’11 agosto sarà il giorno della finale e perché non segnarsela? Sognare non costa nulla e queste ragazze possono sognare davvero in grande.
 
amaini@swimbiz.it

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