E se la vasca ritornasse piccola?

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore:  Scenari del dopo Pellegrini, quando sarà il dopo Rio 2016....

Copyright foto: iacovitti

Capolinea Rio. Ultima vasca, ultimo blocco di partenza fra due anni per Federica Pellegrini.Con grazia l'ha messo nero su bianco questa settimana. Ce lo aspettavamo , certo: ma la conferma di uscire dal circus natatorio ha aperto d'un colpo scenari che non riguardano solo la Fede nazionale, ma a ben vedere tutto l'entertainement natatorio nazionale. Cosa sarà del nostro nuoto dopo l'era Pellegrini? Certo è una bella domanda, una sfida nella sfida. Perchè l'italico nuoto della pietra  miliare del duemila a firma d'oro olimpico Fioravanti -Rosolino ha avuto poi l'impulso di un fenomeno mai visto prima in acqua. Quello di una veneta senza limiti, sportivi e comunicativi. Alzi la mano chi non conosce la Pellegrini in Italia. Amata, alle volte contestata , ma sempre testimone di se stessa e del nuoto come nessuno prima d'ora. Presenza costante un case history da manuale del marketing .Come quello che mi racconta cercando di rispondere alla mia domanda il collega e professore universitario  Enrico Flavio Giangreco fresco autore di "Il Marketing e la comunicazione nello Sport" ( Franco Angeli Management) "la Pellegrini dopo Rio 2016?può essere ancora una opportunità nel mondo del nuoto, lei che è uno straordinario collettore mediatico e show -testimonial per tutto il movimento". A un patto però "che resti collegata come ambasciatrice di questo mondo, anche se poi per proseguire sull'onda azzurra di questi anni bisognerà cercare una figura alternativa". Già la Fede può tutto, ma non le si chieda di essere anche una" madonna pellegrina"  a cui votarsi per il futuro. Il nuoto , lo sport in generale, è legato alla prestazione e ai successi che questa genera. Non è detto non si riesca a replicare in vasca in questi pochi anni una Pellegrini o un Pellegrino, certo dobbiamo fare di tutto perchè il nuoto italiano non ritorni al pre, nella vasca piccola che non è certo quella dei 25 metri ma dell'eccellenza mondiale. Cosa serve? Un processo di attenzione e sviluppo anche agli eventi, il traino dell'entusiasmo giovanile.E tanto management . Basti pensare come , a sud (Lamezia e Taranto per esempio) il movimento dei meeting generi interesse e entusiasmo sempre maggiore. Senza sprecare opportunità nell'impatto dei grandi eventi come sono stati i mancati mondiali in corta del 2012  a Catania, o gli europei che Napoli non è riuscita ad agganciare quest'anno. Insomma la grande bellezza il nuoto italiano la deve cogliere come fosse l'araba fenice che Fede si tatuò nel 2006...
 
zicche@swimbiz.it

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