Fonua vs. omofobia 1-0

Fare outing. Senza paura. Deviando con decisione i pregiudizi. Dopo l’annuncio di Jason Collins, giocatore di basket della NBA che ha “confessato” la sua omosessualità il mese scorso, un altro atleta – nuotatore, in questo caso – ha dichiarato di essere gay. Si tratta del tongano Amini Fonua, 23 anni, portabandiera di Tonga alle ultime Olimpiadi di Londra. Il ragazzo studia e si allena negli Stati Uniti, presso la Texas A&M, considerata in passato come una delle scuole più omofobe d’America. Ebbene, ha avuto il coraggio” di dichiarare la sua omosessualità pubblicamente, attraverso le colonne del giornale del suo campus universitario, The Battallion. A differenza degli altri sport professionistici Usa, dove regna incontrastata l’omofobia, nel nuoto si riscontra più libertà e apertura di vedute, come ha sostenuto lo stesso Fonua: “Mi sento accettato per quello che sono. Nel nuoto, il successo non è collegato all’orientamento sessuale, non ha importanza”. E difende la sua università, la Texas A&M, dalle accuse di estrema omofobia. Che l’ha anche eletto capitano della squadra di nuoto: “Credo ci sia solo una piccola minoranza di persone a pensarla diversamente, l’omofobia è comunque in ogni università, non solo qui. Potrebbe diventare un problema quando la cosa è diffusa, ma non è il caso della Texas A&M”. Come “premio” per il suo outing, Founa ha ricevuto un Aggie, un anello che “non mente, non ruba e non imbroglia”. 
 
petrocelli@swimbiz.it

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