Gastrite, un problema tra corpo e mente

Copyright foto: umicini

La deludente prestazione mondiale dell’azzurra Diletta Carli, nelle qualifiche della 4x200 a Doha, pare sia da imputare alla debilitazione fisica successiva ad una forte gastrite. A dichiararlo è stata proprio la giovane atleta a Il Tirreno. “Molte situazioni di disagio fisiologico possono avere, a volte, anche una componente psicologica”  dichiara a Swimbiz Diego Polani, psicologo Fin “Non so se possa essere il caso della Carli, ma a volte l'ansia pre gara può sfociare in queste patologie”. E, a proposito della presenza dello psicologo sportivo al seguito della squadra durante importanti competizioni, prosegue “In tutto il mondo, ormai, si tende a portare una figura di questo tipo in ambito agonistico. Poi molto dipende dalle scelte o dal budget economico”. Restando sul tema “gastrite”, il dottor Lorenzo Marugo, medico della Nazionale, commenta “A Doha abbiamo avuto un caso di gastroenterite che ha colpito Turrini, uno di virosi influenzale nel caso di Leonardi e, riguardo alla Carli, un problema di reflusso gastroesofageo. Diletta subisce abbastanza lo stress pre gara, quindi indubbiamente ha influito anche la componente psicologica  - tuttavia - non è una patologia che può compromettere la partecipazione ad un evento, come nel caso di una febbre alta”. Infatti la versiliese fu comunque schierata nel quartetto di Doha, con Federica Pellegrini che contestò su Twitter la scelta dei tecnici(leggi qui) e il Direttore Tecnico dell’Italnuoto, Cesare Butini, che difese la bontà della decisione(leggi qui). “Stress a parte – prosegue il dottor Marugo - un ruolo importante lo assume lo stile di vita: il reflusso gastroesofageo può scaturire da una predisposizione individuale o da una serie di situazioni d'igiene alimentare non del tutto sane, come mangiare rapidamente o andare a dormire senza aver digerito”.  E, in ultima battuta, un pensiero va proprio all'atleta toscana “Diletta ha avuto una serie d'indicazioni farmacologiche e alimentari, per cercare di contrastare al massimo una patologia, che può compromettere le prestazioni atletiche”.
 
capilongo-broussard@swimbiz.it

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