Giorgio Minisini, (un)conventional sincronette

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Al di là delle tradizionali convenzioni. O forse no. Giorgio Minisini, astro nascente ed unico esponente italiano del nuoto sincronizzato - sport tradizionalmente (appunto) dedicato al sesso femminile – è a suo modo un conformista. “Il sincro non è solo una pratica sportiva al femminile, la maggior parte delle persone anche non appassionate la pensa così. Ma c’è dell’altro”. 16 anni, proveniente da Ladispoli, il giovane “sincronetto” Giorgio si racconta a Swimbiz: “La mia famiglia è sempre stata vicina allo sport e in particolare al nuoto sincronizzato, infatti mia madre Susanna De Angelis è stata una campionessa negli anni Ottanta, mentre mio padre adesso è addirittura un giudice internazionale. Sin da bambino ho praticato il sincro ed è uno sport che mi piace e mi appassiona giorno dopo giorno. A inizi anni Novanta ho assistito ad una gara dell’americano Bill May (pioniere del sincro maschile, ndr) e da quel momento è scattata la scintilla definitiva”. Sfidando le convenzioni? “Assolutamente no – spiega Giorgio – il sincro maschile non è ancora conosciuto a livello mediatico qui in Italia, ma in altri paesi come ad esempio negli Stati Uniti è un’attività diffusa e seguita. Non c’è l’eleganza e la leggiadria dei movimenti delle ragazze, il nostro sincro è basato più sulla potenza e la forza”. Uno sport, dunque, che richiede impegno e fatica: “Mi alleno tre ore al giorno per cinque giorni alla settimana, tra lavoro in acqua e preparazione atletica – sottolinea Giorgio – alla fine di ogni allenamento sono distrutto!”. Unico esponente maschile, quindi beato fra le donne: “Con le ragazze della squadra si è creato un ottimo legame di amicizia e c’è stima reciproca”. Solo amicizia? “Sì, la mia ragazza non è una sincronette… (sorride, ndr)”. Giorgio è un ragazzo genuino e spontaneo. E vuole diventare un campione del sincro.  Un campione come tanti altri. 
 
petrocelli@swimbiz.it

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