(Inter)Nazionale di tuffi

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Nella scorsa stagione, la miglior notizia per l’Italtuffi è stata l’eredità di Tania Cagnotto e Francesca Dallapè. Raccolta non da un singolo atleta, ma da un grande collettivo(leggi qui). Dall'età media bassa, ma già capace di conquistarsi finali e medaglie a Europei e Mondiali “Un gruppo che conosco bene, perché è quello su cui ho lavorato in tanti anni da responsabile delle nazionali giovanili. Che negli anni scorsi ha lavorato in silenzio e ha raccolto subito risultati, merito anche della lungimiranza di tutti i tecnici spiega a Swimbiz.it Oscar Bertone che oggi, alla guida della nazionale assoluta, ritrova quegli stessi volti. Una Federazione che, insieme all’instancabile lavoro delle società, costruisce e segue la crescita dei nazionali delle diverse discipline acquatiche dalle giovanili all’alto livello. Un esempio anche per le altre federazioni sportive, come ribadito di recente a Radio Roma Capitale da Christian Zicche, Direttore di Swimbiz(leggi qui).

Uno scorcio della palestra dei tuffi al Giulio Onesti di Roma (Ferdinando Mezzelani-Gmt)

L’altra grande eredità è il Centro Federale, al Giulio Onesti di Roma. Come già sottolineato da Max Mazzucchi, ex azzurro e talent di Swimbiz per i tuffi, il vero impatto della struttura si vedrà sui più giovani, sui nazionali di domani “Perché si abitueranno a lavorare in modo diverso, costruendo i tuffi più in palestra che in piscina – concorda Bertone – inoltre c’è la possibilità di lunghi lavori in collegiale per delegazioni nazionali o regionali, a rotazione. Abbiamo anche cinque stanze fisse a disposizione, grazie a una perfetta sinergia tra Coni e Fin.

 

L'Italtuffi agli open canadesi (Fin)

 

E sarà un’Italtuffi a vocazione sempre più internazionale, tra stage e competizioni. Frutto non di maggiori risorse "Ma di un'ottimizzazione di esse" la base di ogni lavoro. Una selezione di assoluti e giovani, insieme allo stesso Bertone e al nuovo responsabile delle giovanili, Domenico Rinaldi, è in partenza per i campionati open del Canada “E nel 2018 faremo lo stesso con gli open svizzeri, tedeschi, ucraini… Rispetto al Grand Prix, siamo meno limitati nel numero di atleti e di coppie da poter schierare. Già l’anno scorso abbiamo provato qualcosa del genere e penso che questa sarà sempre la nostra via lungo l’intero quadriennio olimpico”.

moscarella@swimbiz.it

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