Io come Pippo, nessuno ci dica di non sognare a Rio

Copyright foto: Swimbiz

Ha un sorriso per tutti, ride persino quando gli chiedi della rottura con Laure Manaudou “La fine di una relazione, come se ne vedono tante”. Freme solo quando vede i compagni di nazionale tuffarsi dal blocco senza di lui; sperava di tornare a pieno regime già a settembre, ma le docteur ha detto di ritardare ancora  di qualche settimana. Frederick Bousquet fa parte di quel manipolo di veterani francesi duri a mollare l’agonismo, nonostante continuino a venir fuori giovani fenomeni “Ieri qualcuno dava del pazzo al ct Barnier, per aver messo Metella al posto di Agnel. E invece ha risposto alla grande, ed è arrivato l’oro dalla 4X100 stile – commenta a Swimbiz – è un momento d’emergenza senza precedenti per il nuoto francese. Io e Lacourt infortunati, Muffat si ritira...c’era bisogno di leader e Manaudou, che spesso nelle interviste dichiara di essere ancora un giovane gregario, si è dimostrato un punto di riferimento, come Stravius”. Quante battaglie in acqua con i nostri Azzurri, e Bousquet confessa “Gilot, il nostro capitano, mi ha sempre detto di temere l’Italia. Avete gli uomini giusti per competere con Francia, Russia e la velocità extraeuropea: giovani in crescita, e poi Dotto, Orsi – e naturalmente – Magnini. La sua storia, verso Rio 2016, è simile alla mia: sogniamo di vincere la nostra ultima medaglia olimpica; forse non accadrà, ma nessuno può dirci di smettere di sognare”. Non solo vasca per lui, direttore sportivo del Singapore Swim Stars “Credo fortemente che l’Europa possa ancora creare eventi del genere, si pensi alla Formula 1, la Diamond League…certo, però, le potenze emergenti hanno una formidabile forza economica”.
 
moscarella@swimbiz.it
 
Bousquet ha successivamente ritwittato l'intervista

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