La Capri-Napoli per rilanciare la città

Copyright foto: ufficio stampa maratona capri-napoli

Ieri nel golfo della città di “Pullecenella”, in un clima di fine estate si è svolta la 50esima edizione di un evento storico del nuoto italiano, la traversata Capri-Napoli. Ultima tappa del Gran Prix FINA, come scenografia il golfo visto dal Circolo Canottieri(leggi qui), dov'è terminata la competizione con la naturale premiazione dei finalisti e l'azzurra Alice Franco trionfatrice(leggi qui). A Swimbiz.it interviene Luciano Cotena, organizzatore di tale evento e colui che sta cercando di riportare agli antichi splendori la Capri-Napoli, “in un contesto ambientale difficile come Napoli, è difficile organizzare dei grandi eventi, se non si è supportati al meglio” – e prosegue — “in questi anni non sempre ci siamo riusciti. Quest’anno, invece, è andata meglio e abbiamo i presupposti per migliorare e farla diventare ancora più importante, un pezzo di Napoli da esportare nel mondo”. Come in ogni evento, serve un grande sforzo in marketing e comunicazione. E in corso d’opera possono emergere difficoltà: “Le abbiamo superate con fatica, ma con l’aiuto di media locali siamo riusciti a portare spettatori, non solo soci del Circolo, e far sentire il calore di Napoli ai partecipanti”. Dal punto di vista burocratico, per vedersi concessa dalla FINA la denominazione “internazionale”, nonché tappa del Grand Prix “fortunatamente non abbiamo avuto grosse problematiche, ci ha aiutato la storicità dell'evento stesso”. E in futuro? “Mi piacerebbe avere qualche medagliato mondiale italiano, seppur in distanze diverse. Vorrei vedere se la complessità della Capri-Napoli faccia emergere lo stesso valore che dimostrano in altre gare  mondiali” — in particolare— “mi piacerebbe avere in gara un giovane forte e napoletano come Mario Sanzullo, perché gioca in casa sua e avrebbe un stimolo in più”. Come si svilupperà in futuro tale evento, Cotena dichiara: “Tutto dipende dalla risposta della città. Se dobbiamo portare in giro per il mondo il nome di Napoli, devono interessarsi anche le istituzioni locali. Se dobbiamo farlo solo per ciò che attiene la gara, diventa per noi privati poco significativo”. E sugli sponsor, sempre più difficili da trovare vista la crisi economica: ”Come altri, anche noi abbiamo difficoltà a trovarli. Ci aiutano gli investimenti pubblicitari effettuati in questi anni e il supporto della Federazione internazionale. Ma se diventa un evento ufficiale della città di Napoli, tutto diventerà più facile”.
 
facchini@swimbiz.it
 

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