La Corona e altri giochi

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: Un Magno infinito, Pippo dal tocco magico nei 200 a Riccione.

Pippo Pippo, proprio non ti vuoi fermare. Filippo Magnini è l’icona del vero professionista, il bi campione del mondo dei 100 stile libero, 2005 e 2007: allora andava di noccioline e diventava SuperPippo dalla corona esibita e dai costumi strappati, che repertori da brivido. Un carattere un po’ così Pippo da Pesaro, ma chi è il campione che non l’ha? tosto al limite del beep censurante quando a Londra olimpica si accorse che fare il capitano e il condottiero staffettista impone alle volte di alzare un po’ i toni al limite di una sfida all’ok corral, e fu tosta per tutti, compresi noi giornalisti. Una lunga storia, la sua, passata da Pesaro a Torino delle origini, poi Roma, lungo tragitto che non accenna a fermarsi alla veneranda acquatica delle 33 primavere. Ci conosciamo dalle nebbie allenanti del primo Magno versione Rari Nantes nella Torino dell’officina creativa di Claudio Rossetto, quando gli feci la prima intervista appena arrivato con tutta la classe al posto giusto: una lunga storia ormai, si direbbe quanta acqua è passata sotto le corsie. Noi siamo sempre qui con la penna in mano e Pippo non ci delude mai, come oggi pugno al cuore e titolo dei 200 a Riccione. Dieci anni dopo quando sulla via Cassia di Roma gli dissi secondo me a Montreal la mano la metti davanti, e quasi lui si toccò, anche se il guerriero scalpitava come una furia Larus. Cambiano le prospettive “un tempo mi battevo per il mondiale oggi gli obiettivi sono altri”. Il segreto? Bè forse ne siamo a conoscenza, anche se poi tanto segreto non è: Pippo è un grande professionista, meticoloso e preciso, oltreché campione di razza. Forse gli manca l’anello sigillante di una vittoria olimpica, ma la corona di primo italiano a diventare re della gara regina nel mondo è già storia. Per gli altri “giochi” siamo sicuri che con Super Pippo continueremo a divertirci. Un immortale sportivo lo ha consacrato il biondo Rosolino, per me un‘altra occasione per un semplice e sentitissimo Chapeau. Chapeau Magno, etichetta Dop.
 
zicche@swimbiz.it

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