La linea Maginot di Butini: dove può arrivare l’Italia ai Mondiali

Mercoledì 10 luglio. Inizia un’importante rassegna internazionale, gli Europei Juniores a Poznan, in Polonia. Si mettono in mostra i talenti del futuro, quelli che un giorno lotteranno per traguardi importanti. Per l’Italia, 34 atleti: una rappresentanza importante per una Nazionale che punta molto sui giovani e che ottiene risultati di rilievo da tempo. Il direttore tecnico degli Azzurri, Cesare Butini, intervistato da Swimbiz, ha voluto sottolineare che “siamo solo al primo giorno di gare ed è difficile poter dare un giudizio sul valore della squadra. Abbiamo punte di diamante come Mitchell D’Arrigo e Sabbioni, ma il gruppo ha anche altre ottime individualità e finora ha risposto bene con prestazioni importanti”. La rassegna polacca ha uno scopo ben preciso: “Vogliamo far crescere i nostri ragazzi – ha spiegato Butini – conosciamo le loro potenzialità  e vogliamo creare intorno a loro quel ricambio generazionale di cui ha bisogno la Nazionale assoluta”. Vale a dire quella Nazionale che, da qui a due settimane, si prepara ad affrontare l’attesissimo Mondiale di Barcellona, che prenderà il via il prossimo 28 luglio. Con il direttore tecnico, il Prandelli del nuoto nostrano, abbiamo voluto fare il punto della situazione sulla squadra azzurra a 18 giorni dall’inizio della rassegna iridata. Partendo, e non poteva essere altrimenti, da Federica Pellegrini, la regina del nuoto italiano. A Barcellona, lo sanno anche i muri, prenderà parte solo alla gara dei 200 dorso, come da programma dell’anno sabbatico. Le sue prestazioni migliorano e le speranze di medaglia aumentano. Butini si allinea a questo pensiero: “E’ la speranza di tutti, ma per arrivare a medaglia deve migliorare il suo personale di almeno un secondo, quasi un secondo e mezzo. Non è impossibile per un’atleta come Federica, è una gara che si addice alle sue caratteristiche, ma è chiaro che potrebbe pagare l’inesperienza della specialità dal punto di vista tecnico”. Missy Franklin sembra irraggiungibile (e lo è), però “Federica quando gareggia lo fa sempre per ottenere il massimo – afferma Butini – aspettiamoci qualcosa di importante”. Ma non c’è solo la Pellegrini. L’Italia ha tante frecce nel suo arco. Da Ilaria Bianchi (“ho parlato con il suo allenatore, la preparazione procede bene, ma deve migliorare il tempo di Londra se vuole avere ambizione di medaglia mondiale”), passando per Gregorio Paltrinieri (“ha vissuto un anno un po’ particolare, condizionato dagli impegni scolastici, ma è un giovane e puntiamo su di lui anche in proiezione futura, stesso discorso vale per Gabriele Detti”) e Alice Mizzau (“ci aspettiamo un salto di qualità, è giovane e deve crescere senza troppe pressioni”), per concludere con Filippo Magnini (“il suo passaggio con Andrea Di Nino? Solo un rumor, deciderà dopo il Mondiale”) e Fabio Scozzoli, definito da Butini come “la sicurezza del nuoto azzurro”. Manca ormai davvero poco e le speranze sono tante e credibili. Parola di Cesare Butini. 
 
petrocelli@swimbiz.it

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