La ristrutturazione australiana: meno centri federali, trials all’americana, attenzione al clima

Copyright foto: Aap

“Non sarà la semplice copia carbone dei trials americani. Queste, le rassicurazione di Swimming Australia al quotidiano Sidney Morning Herald. La federazione ha scelto di spostare le sue gare di qualificazione, i trials, a ridosso dei grandi eventi. Sul modello statunitense, appunto. “Il nostro movimento era strutturato attorno l’estate dell’emisfero sud – spiega il Ct Jacco Verhaerenora abbiamo impianti in località più calde, in grado di ospitare i trials a ridosso dei grandi eventi che solitamente si tengono durante l’estate dell’emisfero nord". Scelte, assicura il Ct "Fatte dopo aver consultato i tecnici, così come dev'essere. La maggior parte dei tecnici e degli addetti ai lavori è stata molto d'aiuto". Le gare di qualificazione si terranno cinque settimane prima dell’evento. Quest’anno, i Mondiali di Budapest.

Inoltre, i centri federali saranno ridotti da 14 a 9. Nel Regno Unito, dopo Londra 2012, centri come Bath, Loughborough, Stirling, Swansea e Stockport subirono tagli o videro il mancato rinnovo di contratto con British Swimming. C’è chi la chiamò razionalizzazione per concentrare i fondi sugli atleti con più possibilità di medaglia. Chi, più semplicemente, un taglio ai contributi per mancati risultati raggiunti. Ad ogni modo, lo scorso quadriennio ha visto un’impennata nei risultati del nuoto britannico(leggi qui). Ricordando che lo sport olimipco è supportato quasi esclusivamente attraverso la lotteria nazionale. Sistema che, peraltro, ora anche lo sport australiano vorrebbe adottare(leggi qui). Anche il nuoto tedesco vede da quest’anno una riduzione dei centri federali, ma una via unica per ogni Paesi non esiste: la Spagna, ad esempio, pensa a implementarne di nuovi.

moscarella@swimbiz.it

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