La stampa italiana contro il “paradosso” dello sport dilettantistico

E’ la questione sportiva per eccellenza. E’ la divisione tra professionismo e dilettantismo in Italia, segnata più dallo sport praticato che dalla qualità dell’attività svolta. Quotidiani come Il Corriere della Sera, Il Giornale e l’Huffington Post contestano ora il paradosso della legge 91 del 23 marzo 1981, che concede “al Coni e alle Federazioni la decisione qualificare come professionisti gli atleti”. Viene sottolineato, in particolare, come nessuna donna in Italia sia considerata atleta professionista. Ma viene altresì ricordato come calcio (fino alla Lega Pro), basket, motociclismo, ciclismo, boxe e golf siano gli unici sport in cui gli uomini possano godere di tale status. Fin dalle sue origini(leggi qui), Swimbiz.it ha promosso l’idea del professionismo – in ogni sua sfumatura: diritto, marketing, professionalità… - negli sport acquatici. Il maggio scorso, Francesco Postiglione ricordava che nella pallanuoto italiana coesistano società dilettantistiche e di capitale(leggi qui), ma la questione non è puramente economica. Se da una parte, infatti, il dilettantismo concede la possibilità di agevolazioni fiscali(leggi qui), dall’altra il professionismo garantisce agli atleti maggiori tutele sul lavoro.
 
moscarella@swimbiz.it

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