Le Clos “Phelps? Fossi grande come lui, sarei un buon esempio per i bambini”

Copyright foto: reuters

Domani si torna a gareggiare  nella Coppa del Mondo di nuoto, stavolta a Dubai. Azzurri in prima linea, ma intano a scaldare la vigilia ci pensa l’olimpionico sudafricano Chad Le Clos. Argomento? Il solito, il rivale Michael Phelps, idolo di gioventù “Sportivamente, lo è. Ma se fossi grande come lui, mi comporterei come un esempio positivo per i bambini. E' questo che definisce un campione, non importa quanti soldi hai o ori vinci. Sono fiero di essere un campione vero, il campione della gente – dichiara a Sport 360°, settimanale sportivo in lingua inglese degli Emirati Arabi Uniti, e poi aggiunge – pensavo che io e lui fossimo buoni amici, evidentemente non è così. Penso di non piacergli troppo”. Ad ogni modo, Le Clos precisa di non voler passare da trash talker, uno che ai microfoni ami innervosire gli avversari “Ma non mi è piaciuta la sua battuta sulla farfalla lenta dopo il suo primo ritiro e così ai Mondiali di Kazan ho risposto(leggi qui) – Mondiali, per ammissione del sudafricano, molto difficili - lo dimostra la mia sconfitta nei 200 farfalla contro Laszlo Cseh. O vinci o perdi. Guardo quelli che cercano scuse dopo una sconfitta: ho fatto una brutta partenza, una cattiva virata… ma sono bambini? I genitori non hanno insegnato loro a non dire certe cose?” e sembra aleggiare la sempiterna presenza dell’estroso papà-manager Bert Le Clos. “Dopo l’oro di Londra 2012, sono stato travolto da ogni sorta di distrazioni e non sono riuscito a gestire bene il mio tempo – prosegue il farfallista – è come una tempesta, non sei preparato per questo”. E come nella più classica narrativa, Chad Le Clos sa di non poter fare a meno della sua nemesi “Lo dissi anche prima di Londra 2012: voglio competere col migliore, se ho scelto di nuotare a farfalla è per Michael Phelps. Se vincerò o perderò, sarà contro il numero uno”. Odi et amo, rivalità e rispetto, ma come ha detto di recente a Swimbiz.it(leggi qui) Laszlo Cseh “Loro continuano a ‘mandarsi messaggi’, ma io penso che a parlare dovrebbero essere sempre i risultati in vasca: è lì che bisogna dimostrare di essere il migliore”.
 
moscarella@swimbiz.it

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