L’uomo nella foto, insieme a Fioravanti e Rummolo…

Copyright foto: Getty Images

Il 20 settembre del 2000, sedici anni fa, alle Olimpiadi di Sidney l’Italia vive una delle sue più belle favole sportive. Domenico Fioravanti aveva già sfatato il tabù del nuoto azzurro, l’oro olimpico, e quel giorno firma la doppietta vincendo anche i 200. Abbracciando un altro azzurro, Davide Rummolo, bronzo olimpico. Sul podio insieme a loro, quasi un intruso nell’apoteosi italiana, sale un sudafricano. Si chiama Terence Parkin e non può sentire l’Inno di Mameli risuonare per l’Aquatic Centre: è sordo. L’Italia aveva già imparato a conoscere Brembilla e Rosolino, ma il suo Sudafrica non aveva ancora dei punti di riferimento. Figurarsi un non udente, avrà pensato qualcuno. Eppure, Parkin è il miglior ranista e mistista del Paese. Nuota da quando ha 12 anni, usa il linguaggio dei segni per comunicare col suo allenatore, quel Graham Hill che anni dopo avrebbe portato Chad Le Clos a battere Michael Phelps. Si allena ogni giorno nella partenza dal blocco, usando un segnale luminoso studiato col tecnico. In gara è più dura. Come un Beethoven della vasca, ‘sente’ i rumori di fondo, la confusione, il brusio del pubblico. “Resta concentrato” gli ripete Hill.

La gioia di Parkin e Fioravanti a fine gara (Getty)
La gioia di Parkin e Fioravanti a fine gara (Getty)

Quando tocca la piastra, nella vasca di Sidney, si volta verso il tabellone e legge: 2. Pensa che sia il numero di corsia. Ma ci mette poco a realizzare che ha appena vinto l’Argento olimpico. Sfoggia orgoglioso la bandiera sudafricana, scherza con Fioravanti, ma sa di rappresentare una comunità più ampia. “E’ di vitale importanza che io vada ai Giochi, per mostrare che i non udenti sanno fare qualsiasi cosa. Non sento, ma vedono tutto” aveva detto alla vigilia di quelle Olimpiadi. L’ha dimostrato, come già aveva fatto Piero Italiani a Los Angeles 1984, 6° in finale dalla piattaforma dei 10 m(leggi qui). Terence Parkin, l’uomo nella foto, insieme a Fioravanti e Rummolo. Una favola nell’anniversario della favola azzurra.

moscarella@swimbiz.it

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