Marco Aloi “Guardiamo alle grandi Leghe per gli eventi di nuoto”

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Atletica e nuoto, due pianeti vicini dove a dominare è il cronometro, sono rispettivamente il suo passato e il suo presente. Ma nel mezzo del cammin Marco Aloi, Direttore Operativo del team internazionale di nuoto Adn Swim Project a Caserta, ha vissuto una lunga parentesi nella pallacanestro. Se Rivolta e Paltrinieri a Swimbiz indicavano cosa porterebbero dal basket Nba al nuoto(leggi qui) “Io ebbi modo solo una volta conoscere quella realtà, quando ero a Biella – racconta Marco Aloi a Swimbiz – un nostro ex giocatore, Jonas Jerebko, era innamorato degli abiti Angelico (sponsor della squadra n.d.r.) e, quando arrivò a Detroit, riuscimmo a vestire dodici giocatori dei Pistons”. Un mondo lontano “Fatto soprattutto di grandi regole, a livello di Lega e di franchigie - ma da cui si può comunque imparare, con le dovute proporzioni – per rendere il nuoto sempre più appetibile per i mass media”. Certo, la cultura sportiva americana, che tende a ricercare la componente spettacolare dell’evento ancor prima di quella sportiva, è molto diversa da quella europea “Con rammarico ricordo le discussioni in Lega Basket, per portare novità che attirassero il pubblico - eppure esistono altri esempi – ancor prima della Bundesliga (Serie A n.d.r.) di calcio, il basket tedesco è riuscito a creare un prodotto di qualità, e nello stesso tempo attraente, partendo dall’impiantistica per poi pensare all’intrattenimento del pubblico”. E il nuoto, dalla sua, ha il vantaggio “Di poter sperimentare molto. Già a Doha si è provato a fare qualcosa di diverso nella presentazione degli atleti. E agli Scottish Open, dove figuravano molti nomi importanti, gli atleti entravano con ‘l’occhio di bue’ a luci spente” come ai Mondiali di Barcellona 2013, mentre al Singapore Swim Stars(leggi qui) gli atleti arrivavano a bordo vasca come rock stars, tra macchina del fumo e assoli di chitarra. Ma è solo un primo passo “Voi di Swimbiz siete stati i primi a lanciare la provocazione del nuoto al Colosseo(leggi qui), perché effettivamente le piscine smontabili permettono di organizzare gare di nuoto in location suggestive per il pubblico e per gli sponsor”. E ancora “Pensare a come costruire in modo differente un meeting – come il Raia Rapida in Brasile(leggi qui) – e si può lavorare sulla stessa filosofia di competizione tra un atleta e l’altro”. Immaginando, a Rio 2016, cartelloni su cui campeggino gigantografie di Chad Le Clos e Michael Phelps e la scritta La Rivincita, come per un grande incontro di pugilato.
 
moscarella@swimbiz.it
L'intervista è stata integralmente ripresa da Sportando.com, principale portale online sul basket a livello europeo:

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