Medaglie da mordere, e specchi da cambiare

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: Penultimo day. Oro della Pelle e bronzo della Caramignoli, medaglie pesanti

Copyright foto: barbara allaria

Da una parte all’altra della vasca. Esce scintillante la Divina, gold medal e ulteriore oro messo in cassaforte per l’Italia. Inno e passerella da podio, come è ovvio che sia, e quando poi al corner, un assegno in bianco, ti ritrovi  il cannone (fotografico) di Giorgio Scala… lì  fronte a lui che ti dice come la vuole la foto, la Divina sussulta in un attimo “dai basta non la voglio più”. Chi non fosse pratico di campi gara avrebbe un altrettanto sussulto, ma si tratta del mordicchiamento tradizionale imposto alla medaglia. Una tradizione al dente canino che Fede cambia per l’occasione, viva il tête à tête con la medaglia e basta (foto). Chi dice basta non ne posso più di fare un record italiano e manco la finale è la farfallina di Silvia Di Pietro, fuori per un pelo di centesimo e tanta rabbia perché evidentemente abbattere record italiani nei 50 stile femminile non basta più manco in Europa. Chi invece si specchia di bronzea bellezza è Martina Rita Caramignoli da Rieti, che con il suo bronzo mette nella top ten allenatori medagliati il Moro Stefano Big Morini. La staffetta che dicono sia lo specchio della nazione? La nostra 4x200 finisce sesta, ma non è che lo specchio è un po’ appannato dall’umidità della vasca?
 
zicche@swimbiz.it

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