Michele D’Oppido, i consigli del veterano per il Mondiale azzurro

“Ho vinto il mio primo titolo italiano nel ‘67”. Agli eventi internazionali ti sentivi fortunato di poter veder dal vivo “Don Schollander che muoveva anche il ciuffo dei capelli tanto era tutt’uno con l’acqua – o – Roland Matthes, il vero uomo-pesce, un ‘sughero’ che riusciva a nuotare sullo stesso livello delle corsie”. E il successo o meno dell’Italia nelle competizioni internazionali non era ancora legato a una medaglia. Anzi “All’epoca non esistevano nemmeno i mondiali, furono introdotti nel ’73 - ricorda a Swimbiz.it Michele D’Oppido, ex grande farfallista azzurro – il nuoto italiano ha avuto un’evoluzione incredibile. Ottimi risultati a Roma 2009, anche se i costumoni hanno un po’ livellato il tenore generale. Ma l’Italia non guarda più il mondo ‘dietro alle altre’ e chiunque ci invidia campioni come Federica Pellegrini, Gregorio Paltrinieri e lo stesso Filippo Magnini”. Proprio Magnini, per D’Oppido, può essere l’ago della bilancia “La verità è che in quella maledetta camera di chiamata il cuore batte a mille. Uno col carisma del capitano può aiutare tutti a tranquillizzarsi – il gruppo azzurro – è sempre unito come una volta, anche se noi eravamo quasi sempre gli stessi. Forse, però, ci divertivamo di più: tra sponsor e risultati, c’è più pressione sui nuotatori di oggi”. Ma d’altro canto “Sulle ali dell’entusiasmo si fanno risultati impensabili. Specie sui 50 e 100, vere lotterie dove con una partenza o una virata ti giochi tutto. Come l’argento mondiale di Luca Dotto nei 50 stile a Shangai 2011, e lui è ancora giovane e può dare tanto”. Come lo è Matteo Rivolta, il "D'Oppido" dei nostri tempi “Ha ancora tanto tempo per migliorare e con Piero Codia costituisce un ‘treno d’allenamento’: a tutti dà fastidio vedersi mettere la mano davanti, anche se è un amico, e questo li stimola - i 100 farfalla - hanno avuto uno sviluppo pazzesco, ogni anno esce fuori qualcuno. Anche senza le ‘barche a vela’, come chiamo i costumoni, si arriva a 51”. AI miei tempi giusto Mark Spitz nuotava 56”5, e solo perché era Spitz”.
 
moscarella@swimbiz.it

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