Non è tutto cloro quel che puzza

“Capita che chiami qualche privato e mi dica: il Ph? sì, ne ho messo tanto. Ma positivo o negativo? Ah non so, quello che c’è scritto lì… è anche così che nascono leggende sulle piscine - racconta a Swimbiz.it Roberto Francios, architetto di Acqua Blu – come le ‘allergie al cloro’. Non essendo medico, ovviamente non escludo a priori che qualcuno possa esserne allergico. Ma in vita mia ho sempre visto che fastidi a pelle, occhi ecc dipendono dal livello di acidità: 7.2, massimo 7.7% è l’ideale. Oppure da alcalinità o eventuali sostanze minerali, come in certe acque termali. Ma soprattutto dalle clorammine, irritanti e non solo: la ‘puzza di cloro’ è in realtà sintomo della presenza di clorammine e indizio di piscine poco pulite”. L’uso del cloro è obbligatorio da normativa Uni “Scritta non da qualche oscura forza politica, ma da un pool di professionisti: produttori di piscine o di filtri, chimici, idromeccanici…”. Esistono, tuttavia, sistemi per ridurre la quantità di cloro necessaria “Più per sterilizzare l’acqua di passaggio nelle tubazioni, perché per mantenere l’acqua della vasca un ossidante come cloro o bromo oggi è ancora indispensabile – e ricordando che in vasca scoperta, oltre ai problemi d’innalzamento della temperatura dell’acqua che illustrò a Swimbiz.it l’architetto Paolo Campanini(leggi qui)il cloro evapora più rapidamente sotto il calore del sole”. Un metodo per sterilizzare l’acqua di passaggio sono lampade a raggi Uv “Usate anche dai dentisti per i loro strumenti. Ha l’effetto benefico di uccidere i batteri e spezzare le catene clorammine – senza bisogno di aumentare la clorazione- e dover poi usare prodotti chimici per eliminare il cloro in eccesso”. Un’altra soluzione è l’ozono “Ma va disperso nell’aria prima della balneazione – oppure sciogliere cloruro di sodiol’elettrolisi, indotta da piastre a bassissima tensione, provoca la produzione naturale di cloro. Più economico che acquistarlo in pastiglie o polvere, riduce anche le clorammine. Il difetto è che un’acqua clorata e salata è ancor più corrosiva”. Quale che sa il metodo scelto Il vero mito da sfatare è che sia difficile curare l’igiene di una piscina. In realtà, solo all’inizio puoi avere qualche valore fuori norma. Ma una volta che l’acqua è a regime, e imparando i 3-4 concetti necessari, pulizia dell’acqua e monitoraggio sono operazioni semplici e rapide. E il futuro cosa riserverà? L’agenzia di stampa Xinhua segnala l’uso di nanotecnologia, chiamata Antimics, in un hamam della Turchia “Gli sviluppi tecnologici riguardano la pulizia di superfici, in questo caso di un bagno turco. Qualora arrivassero novità applicabili al mantenimento della qualità dell’acqua degne di nota, sarebbero inserite nella norma Uni”.

 

moscarella@swimbiz.it

 

 

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