Partire da zero o vincere una medaglia olimpica, il synchro non è utopia

Copyright foto: Eleonora Cordeschi

Sette anni di vita, quattro dal debutto nell’agonismo. Un lampo, parlando di nuoto sincronizzato, per vedere la Nuoto e Canottaggio Civitavecchia in cima alla classifica giovanile. “E’ una città acquatica – spiega a Swimbiz.it Susanna De Angelis, alla guida del progetto e madre dell’azzurro Giorgio Minisiniil liceo sportivo porta i ragazzi a nuotare, Damiano Lestingi è nome noto. I fratelli Calcaterra organizzano un torneo giovanile di pallanuoto(leggi qui), ora ci siamo anche noi”. Il resto è lavoro e idee “Da settembre l’accademia, per dare la possibilità alle ragazze, Centro-Sud incluso(leggi qui), di fare synchro e studiare. E insegnar loro a gestirsi”. Come nella danza “Le ragazzine sono attirate dalla musica - crescendo rischiano di allontanarsene - vedendo il lavoro che c’è dietro. Ma fare sport così duri le prepara alla vita. Perché, in qualsiasi ambito lavorativo, sarà sempre con sacrifici e dedizione che potranno raggiungere i loro traguardi “In più oggi c’è il supporto dei gruppi militari. Fiamme Oro per prime, e Marina Militare”.

 

Le giovani del Civitavecchia (Eleonora Cordeschi)
Le giovani del Civitavecchia Snc (Eleonora Cordeschi)

Susanna sogna più tornei giovanili “Per dare modo alle ragazze di fascia media di gratificarsi. Ma i costi sono alti. Una soluzione può essere un torneo internazionale per società, dove partecipi chi vuole, col supporto dei genitori – magari un tre nazioni Italia-Francia-Spagna – la Scuola Latina, alternativa alla Russia dove a 1.80 cm e 50 kg praticamente ci nascono”. Russia inarrivabile alle Olimpiadi di Rio 2016, ma nel valzer di Ct tra Cina e Giappone, il lavoro continuativo dell’Italia potrebbe regalare dolci sorprese(leggi qui) “L’Italia è forte e grintosa, il momento propizio: il synchro deve mostrare all’International Olympic Committe di non essere sport a ranking fisso e un segnale forte si è avuto al torneo pre olimpico – con l’Italia e l’Ucraina capaci di eliminare la Spagna – una medaglia  olimpica consacrerebbe il movimento. A Roma dicono: non succede, ma se succede...

 

Anna Tarres, ex Ct del synchro spagnolo (El Periodico)
Anna Tarres, ex Ct del synchro spagnolo (El Periodico)

Persino l’Ucraina “Non la vedo irraggiungibile, seppur guidata dalla grande Anna Tarres. La Spagna sbagliò a privarsene e, come Swimbiz, penso che potrebbe puntare alla presidenza della federnuoto spagnola dopo Rio. Ma la sua forza è saper delegare ogni ruolo a chi ritenga più adatto”. Medesima qualità mostrata dal Ct dell’Italia Patrizia Giallombardo, con i suoi collaboratori. Roberta Farinelli in particolare, a cui sono legata essendo stata una mia allieva. Anch’io, nel mio piccolo, faccio altrettanto – un affare di famiglia – nella tecnica sono coadiuvata da Sara Balis, mia figlia Diana è brava nelle coreografie, il tuffatore Emanuele Marini si occupa di preparazione atletica e salti(leggi qui), la fjdanzata di Giorgio, Eleonaora Cordeschi, è un’ottima motivatrice…”. A ciascuno il suo, Sciascia insegna. Per il resto, che sia partire da zero o vincere una medaglia olimpica, il synchro non è utopia.

 

moscarella@swimbiz.it

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