Promesse e Professionismo

Copyright foto: daniele cerato

La spalla continua a dare fastidio, ma come dire di no ai bambini che ti riempiono la vasca e il cuore, gli occhi che brillano per il gioco e non ancora per il tabellone. “E poi Arianna è una che, al momento che conta, tira sempre fuori risorse inaspettate” assicura a Swimbiz.it Gianni Leoni, allenatore di Arianna Castiglioni. E nel nuovo ‘ruolo’, la ranista si trova a suo agio “imparare a nuotare serve sempre, l’ambiente della piscina è bello, pieno di amici e fa bene alla salute, anche senza diventare un nuotatore professionista” commenta la lombarda dopo la tappa torinese del progetto di acquaticità “Acquamica, Nuoto Anch’io Arena(leggi qui). Ha scelto di non proseguire gli studi, dopo le superiori “Ma non è una ‘piangina’ che si lamenta davanti alle novità rispondendo: non si può fare. Anzi, c’è chi s’iscrive all’università solo per fare le Universiadi”. Anche perché un grande supporto agli atleti, in Italia, viene già dai gruppi militari “Sono d’accordo che alcune carriere si allunghino per la difficoltà nel trovare alternative professionali(leggi qui), tuttavia per i gruppi militari dipende dall’atteggiamento: se la priorità è lo stipendio, rischi di perderti dal punto di vista sportivo. Invece Arianna, come tanti, ha tratto giovamento dalla sicurezza economica - per Leoni - l’ideale sarebbe che arrivi il professionismo vero nel nuoto: così che le società siano in grado di offrire le condizioni ideali in cui allenarsi agli atleti, e questi ultimi siano in condizione di scegliere l’allenatore che ritengono più adatto, come negli Stati Uniti dove ci sono centinaia di correnti di pensiero”.
 
moscarella@swimbiz.it

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