Rio 2016, per i Giochi serve un miracolo?

Divani galleggianti, carcasse di animali, sacchetti di plastica pieni di rifiuti. Questo scenario tutt’altro che invitante riguarda la baia di Guanabara. Ancora Rio, ancora problemi. Sabato scorso, il sindaco Eduardo Paes ha fatto sapere (fonte Associated Press) di non poter mantenere la promessa di ripulire quel pezzo di costa, che, a detta di molti velisti, sembrerebbe una vera e propria fogna a cielo aperto, con oltre il 70% delle acque di scarico che finiscono direttamente in mare. “Mi dispiace di non essere riuscito a sfruttare l’occasione dei Giochi Olimpici per ripulire la baia di Guanabara”, ha ammesso Paes, nel riferire che il problema non può essere risolto. Ha poi aggiunto che le gare di vela si svolgeranno nella parte della baia meno inquinata, seppure i movimenti d’acqua e le maree rendano difficile prevedere lo spostamento dei rifiuti. Non andrà meglio per il nuoto in acque libere: l’apparente charme di Copacabana nasconde, infatti, una presenza batteriologica 16 volte superiore al livello di guardia. “Con i preparativi dei Mondiali di calcio”, ha concluso poi il primo cittadino di Rio, “non abbiamo dato il buon esempio. Abbiamo un problema di diffidenza, non godiamo della fiducia sufficiente per credere in un progetto di tale portata”.
 
capilongo-broussard@swimbiz.it

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