Rossetto, Magnini e una vita di nuoto: “Si chiude un cerchio. E sui costumoni…”

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Filippo Magnini ai tempi della Rari Nantes Torino. Con lui, da sx, il cugino Matteo Giunta, Andrea Beccari, Federico Capellazzo e Claudio Rossetto

Il tecnico che più di tutti ha seguito Filippo Magnini, che ha costruito i suoi successi più importanti, gli ori mondiali 2005 e 2007 nei 100 m stile libero e il bronzo olimpico 2004 con la staffetta 4x200 stile libero. E l'abbraccio dopo l'oro europeo 2012, Re Magno di nuovo sul trono e l'abbraccio tra due amici ritrovati. Claudio Rossetto dà il suo saluto al 'vecchio leone', ai microfoni Rai, dopo l'annuncio odierno del ritiro dalla competizioni del capitano azzurro(leggi qui) "Commovente il modo in cui è uscito di scena, inusuale rispetto alla comunicazione a cui siamo abituati - ma già si guarda avanti  - pensiamo al futuro, perché certo Magnini non sparirà dal nuoto e lo vedremo ancora". C'erano i vecchi compagni stamattina da Beccari a Cappellazzo "L'ideale chiusura di un cerchio con questi ragazzi con i quali ho iniziato".

E mentre Magnini mostra alle telecamere una sua foto da campioncino in erba, Rossetto dice la sua, incalzato da Luca Sacchi, sulla vecchia questione 'costumoni'. Ovvero i costumi in poliuretano, che per loro caratteristiche favorivano gli atleti più forti e massicci. Non certo la caratteristica principe di Magnini "Lui è sempre stato mentalmente fortissimo. Quella vicenda di certo un po' lo condizionò e gli fece spendere molte energie nervose. Forse non avrebbe vinto l'oro olimpico a Pechino 2008 perché Bernard e Sullivan erano in crescita, ma non ho dubbi che Filippo avrebbe vinto il bronzo, l'unica medaglia individuale che gli mancava".

moscarella@swimbiz.it

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