Scorci di Fede, futuri Pellegrini

Copyright foto: Afp

“Fa così male”. Federica Pellegrini l’ha descritto in senso fisico. E quando si subisce un colpo, prima di potersi riprendere occorre metabolizzare. Solo allora, ci si riprende dalla botta ricevuta. Federica era partita con la prospettiva di essere protagonista a Rio, ma senza l’ossessione di una medaglia. Ma l’appetito vien mangiando, dopo un anno così. Al termine delle Olimpiadi di Rio, Federica potrà ragionare a mente fredda sul futuro. Ovviamente non è scongiurata la possibilità di un ritiro, per dedicarsi a nuove esperienze di vita o ai suoi desideri familiari. Tuttavia, oggi ha rilanciato la voglia di chiudere in maniera degna(leggi qui).

  • L’ultima volta al Salotto Acquatico di Swimbiz.it, il direttore di testata Christian Zicche le ‘suggerì’ di prolungare la carriera almeno fino ai Mondiali di Budapest 2017, evento che per organizzazione si preannuncia un evento memorabile:

 

  • La Divina, tuttavia, si è spesso pronunciata per un o smetto, o faccio un intero quadriennio olimpico e una città da lei amata come Tokyo potrebbe solleticarne i desideri. Che sia solo in staffetta, oppure sfidando i record di longevità come Michael Phelps (sarebbe la sua 5° Olimpiade come il Cannibale).

 

  • Un cambio di guida tecnica ad oggi appare improbabile, leggendo le sue parole di stima per Matteo Giunta dopo i 200 olimpici. Piuttosto, potrebbe prendersi un anno sabbatico, magari parziale come nel 2013.

 

  • All’epoca, inoltre, divise il suo tempo tra Verona e Narbonne. Avvicinandosi al tecnico dell’epoca, Philippe Lucas, e al contempo allontanandosi dalle attenzioni mediatiche. Un anno all’estero appare una scelta radicale – l’azzurra ha sempre ribadito quanto conti per lei la vicinanza della famiglia – ma potrebbe rappresentare uno straordinario stimolo, qualcosa che non ha ancora mai sperimentato.

moscarella@swimbiz.it

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