Scuse ufficiali di Usa Swimming e Usoc per il “Lochtegate”

Copyright foto: Ap photo

Una "disturbante disavventura". Così il Comitato Olimpico degli Stati Uniti (Usoc) ha definito le vicende che hanno coinvolto a Rio de Janeiro quattro nuotatori olimpici a stelle e strisce. Che media e web hanno subito ribattezzato Lochtegate, richiamando il caso Watergate che portò all'impeachment dell'ex Presidente Richard Nixon. Domenica scorsa Ryan Lochte, Jack Conger, Gunnar Bentz e James Feigen avevano detto di essere stati rapinati al ritorno da una festa. Ma la ricostruzione della polizia brasiliana ha portato a definire falsa la storia dei quattro atleti olimpici, come tentativo di nascondere un loro atto di vandalismo nel bagno di una pompa di benzina(leggi qui). "Il loro comportamento non è accettabile, non rappresenta i valori del Team Usa" dichiarano all'Associated Press i portavoce dell'Usoc, ventilando possibili sanzioni e provvedimenti, quando le Olimpiadi saranno finite e tutta la delegazione sarà tornata in patria.

L'AP conferma che, dopo Lochte, anche Conger e Bentz sono tornati negli Stati Uniti. L'avvocato di James Feigen ha annunciato un'ora fa che il suo cliente ha accettato la richiesta di un giudice brasiliano di donare 35.000 reals, 10.800 $ circa, a un'istituzione (non meglio specificata) come "cauzione" per evitare un processo. Anche il Direttore Esecutivo di Usa Swimming, Chuck Wielgus, in un comunicato dichiara che valuterà quali ulteriori azioni adottare e sottolinea come la vicenda "Stia distogliendo l'attenzione dagli incredibili risultati in acqua e degli altri atleti ai Giochi Olimpici e questo è frustrante" rilevando l'evidente danno d'immagine provocato alla federnuoto americana e a tutto lo sport a stelle e strisce.

moscarella@swimbiz.it

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