Primo atto. La sverniciata è servita in batteria al ritmo di quattrocento metri: lotta in famiglia, si fa per dire anche se l’azzurro unisce i cuori di Gabriele Detti e l’americano de Roma Andrea D’Arrigo. Li guardi e capisci subito il messaggio dal fisico. Il possente lavoratore della bracciata Detti è tutto pieno di grinta e muscolatura, un camallo della bracciata. Parte male, un tuffo che manco alla scuola nuoto, ma poi scatena la zampata a forma di bracciata. Potenza in controllo, ma a fianco è più stiloso il coccodrillo D’Arrigo. Fuori i pensieri di una settimana calda, sorriso tenero ma determinato poi in zona mista, il gator de noantri ha un altro passo stilistico. Non c’è che dire, la classe esce sempre fuori, e così la sverniciata mattutina è servita. Almeno questa mattina per il personalissimo confronto azzurro il tema è pronto. Buon preludio a un 400 più caldo nel pomeriggio di Berlino
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