Sierra Schmidt, la debuttante più attesa ai trials americani

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Era il 2014, ma sembra una vita fa. Lebron James giocava ancora nei Miami Heat e l’idea di un Donald Trump politico era considerata più speculazione che una previsione. Ai campionati nazionali juniores, gli Stati Uniti acquatici s’innamorarono di Sierra Schmidt, una mezzofondista nata in Pennsylvania, ma di base nella ‘casa’ di Michael Phelps, Baltimora. Un po’ perché monopolizzò le gare dai 400 ai 1500 m stile libero, un po’ per quell’aria sbarazzina alla Katie Ledecky. E un po’ per quel ‘rituale’ pre gara che l’ha resa celebre sui bordo vasca d'America. Una danza (variabile a seconda delle canzoni in cuffia) che, cinque minuti prima di salire sul blocco, non può mai mancare. Le prime volte, timidamente, interrompeva la routine al passaggio di qualche avversaria, facendo la vaga, per poi riprendere subito dopo. Ma ormai non dà più peso agli sguardi altrui "Nessuno esiste quando lo faccio - dichiarò lo scorso gennaio a Espn - sono nella mia bolla, è il momento Zen, quell'angolo della mia mente in cui dico: ok, sto quel che faccio, ho fiducia nelle mie capacità. E' il momento in cui sono al massimo":

 

I debuttanti ai Trials Usa (Usa swimming stats)
I debuttanti ai Trials Usa (Usa swimming stats)

E il momento relax sembra dare i suoi frutti in gara: oro negli 800 m stile libero ai Panamericani dello scorso anno, 8'27"54 record panamericano. E con l'approssimarsi dei trials olimpici americani - mentre in Italia sale la febbre Settecolli - la federnuoto americana pone la diciottenne in testa tra i debuttanti ai trials da tenere d'occhio. Tutt'altro che scontato vedere Sierra Schmidt negli 800 olimpici già a Rio, al fianco di Katie Ledecky: Becca Mann e Leah Smith, meno colorate ma giovani di valore, sembrano in vantaggio. Ma Usa Swimming la vede come possibile protagonista (in vasca) nel nuoto dei prossimi anni. Come il giramondo Michael Andrew. O la ranista Lilly King, 2° al mondo in un 100 rana donne d'improvviso diventato fluido, con Yulija Efimova in bilico sul filo del Meldonium(leggi qui) e Ruta Meilutyte che viene da un infortuno al gomito a inizio stagione. Solo tre anni fa, la gara sembrava una diarchia tra la russa e l'olimpionica lituana. Era il 2013, ma sembra una vita fa.

moscarella@swimbiz.it

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